19 luglio 1943. Comandante Generale e Capo di Stato maggiore dei carabinieri persero la vita durante i bombardamenti
Erano le 11,40 del 19 luglio 1943. Da poco era cessato il primo terrificante attacco aereo degli Alleati contro la città di Roma. La zona più colpita era stata quella dello scalo ferroviario di San Lorenzo. Le sirene avevano da poco terminato di scuotere l’attonito sgomento della cittadinanza romana. Il Comandante Generale dell’Arma, Azolino Hazon, si affacciò nella stanza del suo Capo di S. M., Col. Ulderico Barengo, dicendogli: “Occorre andare, non c’è da perdere un minuto; a San Lorenzo c’è da organizzare i soccorsi”. A bordo dell’auto di servizio, lanciata a tutta velocità lungo il viale Regina Margherita, i due uomini avevano appena raggiunto la Città Universitaria, quando una pioggia di ordigni cominciò a riversarsi sulla zona. La strada era ormai interamente sconvolta dagli scoppi delle bombe da 500 libbre. Ancora pochi metri e poi si sarebbe dovuto proseguire a piedi. Non ci fu il tempo. Una bomba esplose vicino all’auto con a bordo il Gen. Hazon e il Col. Barengo, che perirono all’istante. Alla loro Memoria venne poi concessa la Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: “Mentre accorrevano sui luoghi maggiormente colpiti per recarvi il contributo della loro presenza animatrice a riaffermare la tradizionale dedizione dell’Arma dei Carabinieri a favore della comunità, erano qui travolti dall’esplosione di ordigno aereo, sacrificando la nobile esistenza e fondendo generosamente il sangue con quello delle innocenti vittime cittadine nel glorioso martirio che indicò alla Nazione la via della libertà e della democrazia”. (Tratto da editoria dell’Arma dei carabinieri)
I resti avvolti nel tricolore
I loro resti, inizialmente inumati nel Cimitero Monumentale del Verano, sono ora stati definitivamente traslati nel Sacrario Militare dove potranno riposare in perpetuo unitamente agli altri quasi 5000 Caduti delle due guerre mondiali lì inumati. I loro Resti mortali, sono stati, come sempre, oggetto di benedizione avvolti nel Tricolore, Tricolore che di fatto rappresenta il vero unico catalizzatore di fiducia e di speranza, generando orgoglio di identità nazionale e alimentando l’idea di Patria.
Intitolazione della caserma del comando generale
Il 22 giugno 1942 Hazon fu nominato Vice Comandante Generale dell’Arma.
Divenuto comandante generale dell’Arma dei Carabinieri dal 23 febbraio 1943, primo militare dell’Arma a ricoprire tale carica morì il 19 luglio di quello stesso anno a causa dei bombardamenti del quartiere San Lorenzo a Roma. A lui è oggi intitolata la caserma che è sede attuale del comando generale.