Carabinieri

CONTROLLANO LE ARMI E PARTE UN COLPO: CARABINIERE NEI GUAI

Un controllo domiciliare ritenuto illegittimo con l’esplosione di un colpo di pistola, ed il proiettile che passa a pochi centimetri dal padrone di casa per conficcarsi nel televisore. Sono questi gli elementi intorno ai quali ruota l’inchiesta della procura di Vallo innescata da un esposto denuncia di un imprenditore nei confronti di un carabiniere e di una seconda persona (per fatti diversi ma collegati all’episodio).

Tutto comincia il 24 febbraio scorso quando all’interno dell’azienda dell’imprenditore scoppia un’accesa discussione sulla mancata consegna di merce ordinata. L’avventore, allontanato per i suoi modi ritenuti poco educati, torna sui suoi passi imbracciando una sbarra di ferro e tentando di colpire il responsabile della ditta. Venivano allertati i carabinieri che si recavano sul posto.

L’imprenditore nel suo esposto afferma che uno dei militari, piuttosto che occuparsi dell’aggressione subita, gli chiedeva conto del certificato medico scaduto legato alla detenzione di armi. L’uomo a questo punto si rendeva disponibile a recarsi in caserma il giorno dopo.

Tornato a casa dove aveva un appuntamento con un vicino, trovava lì i due carabinieri che chiedevano di entrare nella sua abitazione con lui. Una volta dentro, alla presenza della moglie dell’imprenditore, i militari avviavano un controllo delle armi detenute. Verificano l’armadietto con i fucili e poi le pistole regolarmente detenute. Maneggiando una delle due armi – racconta sempre l’imprenditore – il carabiniere toglieva la sicura, tirava il carrello armando il cane e, probabilmente in maniera accidentale, premeva il grilletto. Il colpo partito dalla pistola sfiorava l’addome dell’imprenditore, per poi conficcarsi nel televisore.

Dopo aver recuperato il proiettile – ma non il bossolo – e redarguito l’imprenditore sul modo in cui custodiva le armi, i militari lasciavano l’abitazione. Nel frattempo la moglie dell’uomo, a causa dello spavento, veniva portata in ospedale per un controllo. Nella denuncia si contesta al militare il comportamento tenuto: perché prendersela con lui, minacciato con una spranga, piutosto che con l’aggressore?

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