Geopolitica

Zelensky Rifiuta l’Offerta di Trump sulle Terre Rare e Punta sulle Forze Armate Europee per la Sicurezza dell’Ucraina

L’ipotesi di un summit dell’Unione Europea in Francia lunedì per discutere il futuro della guerra in Ucraina continua a rimanere nel limbo dell’incertezza. Mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si batte per un maggiore coinvolgimento dell’Europa nei negoziati di pace, l’Eliseo non ha ancora confermato l’incontro, lasciando spazio a speculazioni su un possibile accordo bilaterale tra Stati Uniti e Russia che potrebbe escludere Kiev e Bruxelles dalle decisioni cruciali.

L’Europa fuori dai giochi?

Durante la Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, l’inviato speciale degli Stati Uniti per l’Ucraina, Keith Kellogg, ha dichiarato senza mezzi termini che l’Europa non siederà al tavolo delle trattative per un accordo di pace. Parole che hanno provocato una reazione immediata da parte di Zelensky, il quale ha ribadito che nessuna decisione può essere presa “alle spalle dell’Ucraina e dell’Europa”. Il leader ucraino ha rilanciato la necessità di creare delle Forze Armate Europee per garantire la sicurezza del continente senza dover dipendere esclusivamente dal supporto statunitense.

Il ruolo della Francia e l’incognita del summit

Il presidente francese Emmanuel Macron sembra voler giocare una carta importante convocando un vertice europeo per dimostrare unità e forza. Il ministro polacco Sikorski ha confermato l’iniziativa, ma fonti dell’Eliseo frenano sugli entusiasmi, sottolineando che al momento si tratta solo di un’ipotesi. Nel frattempo, la diplomazia russa continua a muoversi dietro le quinte: il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha avuto un colloquio telefonico con il segretario di Stato americano Marco Rubio, alimentando i timori di un accordo diretto tra Washington e Mosca che potrebbe mettere in ombra l’Europa.

Zelensky: “Putin vuole Trump sulla Piazza Rossa”

Uno dei punti più delicati della crisi ucraina resta il possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Zelensky ha lanciato un monito chiaro agli europei e agli americani: “Putin cercherà di far salire Trump sulla Piazza Rossa il 9 maggio, non come leader rispettato, ma come parte della sua performance”. Un chiaro riferimento alle celebrazioni del Giorno della Vittoria in Russia, che potrebbero diventare un palcoscenico per una nuova narrazione geopolitica.

L’accordo sulle terre rare: un nodo irrisolto

Un altro tema di scontro tra Ucraina e Stati Uniti è l’accordo sulle terre rare, bloccato all’ultimo momento proprio dal presidente ucraino. “Non è ancora pronto a proteggere i nostri interessi”, ha dichiarato Zelensky, sottolineando che qualsiasi intesa economica deve essere collegata a garanzie di sicurezza concrete per Kiev. Un braccio di ferro che dimostra quanto sia fragile l’equilibrio tra le due nazioni, mentre l’Europa osserva con crescente preoccupazione.

Verso una strategia comune europea?

La pressione su Bruxelles per una maggiore indipendenza strategica cresce di giorno in giorno. Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha sintetizzato la situazione con parole dure: “Se gli europei vogliono dire la loro, devono rendersi rilevanti”. Un invito a prendere in mano il proprio destino e a non dipendere unicamente dagli Stati Uniti per la sicurezza del continente.

In attesa di conferme sul summit di Parigi, una cosa è certa: l’Europa deve decidere in fretta se vuole essere protagonista o semplice spettatrice delle sorti dell’Ucraina.


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