UNDICI CASI DI MOLESTIE A DONNE: SERGENTE RISCHIA IL PROCESSO
Rischia il processo Riccardo Schiavoncini, il
sergente dell’Aeronautica militare di stanza presso il 16° Stormo di Martina
Franca, finito nei guai lo scorso febbraio per violenza sessuale continuata. Ma
il 31enne, originario di Roma e residente a Giorgilorio (frazione di Surbo),
potrebbe decidere di patteggiare la pena. E’ quanto sta valutando
attraverso l’avvocato difensore Antonio Mazzeo, dopo che la Procura di Lecce ha
tirato le somme nell’inchiesta che lo indica un molestatore seriale.
sergente dell’Aeronautica militare di stanza presso il 16° Stormo di Martina
Franca, finito nei guai lo scorso febbraio per violenza sessuale continuata. Ma
il 31enne, originario di Roma e residente a Giorgilorio (frazione di Surbo),
potrebbe decidere di patteggiare la pena. E’ quanto sta valutando
attraverso l’avvocato difensore Antonio Mazzeo, dopo che la Procura di Lecce ha
tirato le somme nell’inchiesta che lo indica un molestatore seriale.
Nell’avviso di conclusione delle indagini notificato a
Schiavoncini nelle scorse settimane le accuse restano le stesse di quelle che
gli costarono l’arresto ai domiciliari. Secondo il pubblico ministero
Maria Vallefuoco, il magistrato che ha coordinato le indagini, il
sergente avrebbe molestato nel centro di Lecce undici donne. Con tutte avrebbe
usato lo stesso approccio: allungare le mani sulle parti intime, per poi
allontanarsi a piedi con fare tranquillo, come se non avesse fatto nulla di
male.
Schiavoncini nelle scorse settimane le accuse restano le stesse di quelle che
gli costarono l’arresto ai domiciliari. Secondo il pubblico ministero
Maria Vallefuoco, il magistrato che ha coordinato le indagini, il
sergente avrebbe molestato nel centro di Lecce undici donne. Con tutte avrebbe
usato lo stesso approccio: allungare le mani sulle parti intime, per poi
allontanarsi a piedi con fare tranquillo, come se non avesse fatto nulla di
male.
Durante l’interrogatorio di garanzia, il sottoufficiale
rispose a tutte le domande del gip Giovanni Gallo e ammise in parte le accuse.
Confermò il suo coinvolgimento solo in un paio di episodi “incriminati”. Ma
stando agli accertamenti degli agenti delle volanti e della squadra mobile,
iniziati lo scorso ottobre in seguito alla denuncia di una donna, Schiavoncini
è responsabile anche di altri nove episodi.
rispose a tutte le domande del gip Giovanni Gallo e ammise in parte le accuse.
Confermò il suo coinvolgimento solo in un paio di episodi “incriminati”. Ma
stando agli accertamenti degli agenti delle volanti e della squadra mobile,
iniziati lo scorso ottobre in seguito alla denuncia di una donna, Schiavoncini
è responsabile anche di altri nove episodi.
Gli investigatori riuscirono a risalire alla sua identità
attraverso le descrizioni dettagliate fornite dalle vittime e i video
estrapolati dalle telecamere di videosorveglianza nelle zone in cui il
sottoufficiale avrebbe agito. A “inchiodarlo” fu soprattutto un filmato dello
scorso settembre che immortalò l’auto, una Honda Cr Sport, sulla quale fu visto
salire dopo aver palpeggiato una 33enne leccese in viale Otranto.
attraverso le descrizioni dettagliate fornite dalle vittime e i video
estrapolati dalle telecamere di videosorveglianza nelle zone in cui il
sottoufficiale avrebbe agito. A “inchiodarlo” fu soprattutto un filmato dello
scorso settembre che immortalò l’auto, una Honda Cr Sport, sulla quale fu visto
salire dopo aver palpeggiato una 33enne leccese in viale Otranto.