Una finta malattia per amore del Napoli: la trasferta dei due Carabinieri che è costata cara
Il dovere può aspettare: il Napoli no
Il 24 agosto 2019 il Napoli scendeva in campo al Franchi contro la Fiorentina. Una partita spettacolare, conclusa 4-3 per gli azzurri. Ma non è solo il risultato a essere rimasto impresso nella memoria: due carabinieri hanno vissuto quella serata come comuni tifosi, pur dovendo essere in servizio al nucleo radiomobile di Napoli.
Un dettaglio: quel giorno erano ufficialmente in malattia. Peccato che i biglietti nominali, il lettore ottico allo stadio e qualche incrocio di dati abbiano svelato l’inganno.
Biglietto, finta malattia e… scanner ai tornelli
I due militari avevano acquistato i biglietti per Fiorentina-Napoli il 19 agosto, ma poco dopo scoprirono di essere stati assegnati al turno serale 18-24 del 24 agosto. Il piano “B”, decisamente rischioso, fu un certificato medico che li dichiarava temporaneamente non idonei al servizio.
Tutto studiato, tranne una cosa: i biglietti erano nominali, e al Comando Legione qualcuno si era preso la briga di verificare le presenze reali allo stadio, proprio confrontando i dati sanitari con quelli dei ticket. La tecnologia ha fatto il resto: i tornelli dello Stadio Franchi registrarono l’ingresso dei due carabinieri alle 19.08 e 19.09. Nessun dubbio: erano lì, non a casa malati.
Condanne penali, rimozione del grado e danno erariale
Per i due carabinieri la passione calcistica si è trasformata in un boomerang giudiziario. La giustizia militare li ha già condannati in via definitiva a tre mesi e venti giorni di reclusione, per truffa aggravata e simulata infermità, con rimozione del grado.
Ma la vicenda non è finita lì. È arrivata anche la sentenza della Corte dei conti della Campania, che ha condannato i due a risarcire l’Arma dei Carabinieri con 7.452 euro per danno erariale. Una cifra che, al netto delle conseguenze disciplinari e d’immagine, rappresenta solo la punta dell’iceberg.
“Sfrontati e consapevoli”: il giudizio della Corte
La motivazione della Corte dei conti è dura: i due militari, pur sapendo di essere in turno ufficiale, hanno preferito simulare una malattia per seguire la squadra del cuore. Il comportamento, si legge nella sentenza, “ha messo a serio rischio l’organizzazione dei turni del Nucleo”, aggiungendo che “pur di raggiungere il futile obiettivo (assistere alla partita di calcio), non hanno esitato a sottrarsi ai propri obblighi di servizio”.
In sintesi: il Napoli prima di tutto, anche del giuramento di fedeltà allo Stato.
Un sorriso amaro… e una vittoria inutile
A distanza di anni, resta l’amarezza di una trasferta che costerà ai due carabinieri il posto, l’onore e migliaia di euro. L’unica consolazione? Il 24 agosto 2019 il Napoli vinse 4-3. Ma non sarà certo questo a restituire ai due carabinieri ciò che hanno perso.
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