UCRAINA, IL GRANDE ESODO: 100.000 SOLDATI ESAUSTI ABBANDONANO IL FRONTE – ZELENSKY LANCIA L’ULTIMA CHIAMATA
Lo svantaggio numerico delle Forze armate dell’Ucraina sta diventando sempre più acuto, tanto che alcuni contingenti vengono schierati a tempo indeterminato in prima linea. È quanto si legge sull’agenzia d’informazione statunitense “Bloomberg”, secondo cui sebbene le autorità di Kiev stiano “cercando di evitare una campagna di coscrizione che potrebbe sconvolgere l’economia e destabilizzare una popolazione stanca della guerra”, la situazione al fronte si fa sempre più complicata e questo perché scarseggiano le truppe in grado di sostituire le forze in prima linea. “Molti militari sono semplicemente esausti”, aveva detto il presidente Volodymyr Zelensky in un’intervista radiofonica rilasciata all’inizio di questo mese.
Zelensky, tuttavia, non ha voluto stabilire una scadenza per il congedo delle truppe, una scelta che – secondo “Bloomberg” – avrebbe provocato non pochi malumori fra i militari più esperti, che hanno iniziato a chiedersi perché dovrebbero rischiare la vita quando milioni di uomini, molti dei quali giovani, non prestano servizio militare. “La stanchezza sta giocando un ruolo. Oppure ci sono circostanze personali, come quando la moglie di un militare sta partorendo” o “perché non c’è nessun altro a guidare il plotone e il comandante non concede il permesso”, ha spiegato Oleksandr Hrynchuk, rappresentante del servizio di polizia militare ucraino”.
Le autorità di Kiev non hanno mai comunicato il numero ufficiale di militari che hanno disertato. Quando “Bloomberg” ha chiesto quanti militari siano attualmente classificati come disertori temporanei, Hrynchuk ha rifiutato di fornire “informazioni sensibili”, ma ha osservato che fra il 40 e il 60 per cento di tutti i casi di diserzione, i militari rientrano autonomamente fra i ranghi. La diserzione effettiva, ovvero un abbandono permanente degli incarichi militari, è considerata un reato più grave ma è meno frequente, secondo i dati della procura generale ucraina.
Secondo Roman Lykhachov, un avvocato di Kharkiv che gestisce i casi di militari e veterani, il numero di disertori temporanei potrebbe attestarsi intorno alle 100 mila unità, una quota non troppo lontana dai 160 milita militari che l’Ucraina ha comunicato di dover ancora mobilitare e schierare sul campo di battaglia. In confronto, i tribunali russi hanno trattato almeno 10 mila casi di militari che hanno abbandonato i loro posti di combattimento, metà dei quali solo quest’anno, stando a quanto riportato dal sito web indipendente “Mediazona” lo scorso agosto. Questi dati mostrano che anche le autorità di Mosca si stanno confrontando con lo stesso problema, anche se la Russia può assorbire più facilmente il calo del personale dato che la sua popolazione è quasi quattro volte quella dell’Ucraina.
Secondo un ufficiale militare ucraino interpellato da “Bloomberg” e che ha preferito mantenere l’anonimato, rispetto alla dura disciplina militare russa c’è meno paura tra i militari ucraini delle conseguenze che possono sorgere nel caso in cui questi decidano di lasciare i posti di combattimento o si esprimano contro i loro comandanti. Inoltre, sempre secondo il medesimo ufficiale, le paghe più elevate incentivano le truppe russe a rimanere al loro posto. La scorsa settimana, Zelensky ha promesso ai militari in fuga un’amnistia qualora decidano di tornare alle loro unità prima del primo gennaio, una via d’uscita che consentirebbe loro di evitare accuse penali. Secondo fonti dell’Esercito ucraino interpellate da “Bloomberg”, da quando è entrata in vigore questa misura lo scorso 29 novembre circa tremila militari sono tornati spontaneamente nelle loro unità.
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