Ucraina, approvata risoluzione su sostegno militare. Crosetto: «Pace senza aiuti? Sì, quella che troviamo nei cimiteri»
Con 181 voti a favore, 48 contrari e 64 astenuti, la Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza sul sostegno all’Ucraina.
Opposizioni in ordine sparso alla Camera sul sostegno all’Ucraina.
Sulla risoluzione di maggioranza c’è chi si è astenuto come il Pd e chi ha votato a favore come Più Europa. Sul terzo punto della risoluzione del Pd (quello che, rifacendosi agli impegni internazionali assunti dall’Italia puntava a sostenere Kiev “mediante tutte le forme di assistenza necessarie”) M5s e Avs hanno votato contro. L’Aula, dopo le comunicazioni del ministro Guido Crosetto, ha dato il via libera oltre che alla risoluzione di maggioranza, anche a quelle di Azione e Più Europa, agli impegni della risoluzione del Pd, votati per parti separate, e ad alcuni punti del documento di Iv. Non approvati i documenti di M5s e Avs, su cui il governo aveva dato parere contrario.
Gli obiettivi NATO e la spesa militare
L’Italia raggiugerà la spesa del 5% del Pil per la Nato come vorrebbe Trump? “Non siamo ancora riusciti a raggiungere il 2%…per adesso il nostro obiettivo è il 2%, quello fissato ufficialmente dalla Nato. La prossima riunione della Nato sarà a fine giugno, vedremo se fisseranno un altro obiettivo. Per ora è il 2”, ha detto Crosetto, interpellato dai cronisti in Transatlantico prima delle comunicazioni alla Camera sull’Ucraina.
L’Intervento di Crosetto
“Siamo dalla parte del popolo e non dei criminali di guerra. È quello che è successo in Ucraina: siamo dalla parte del popolo e non dei criminali. E questo non vuol dire a che abbiamo dimenticato la nostra amicizia decennale con la Russia”, ha aggiunto Crosetto, nelle comunicazioni alla Camera, riprendendo un passaggio dell’onorevole Chiara Appendino del Movimento Cinque stelle intervenuta poco prima in Aula sul caso della scarcerazione del generale libico Almasri. “Io spero di non usare questo decreto e che non ci sia mai la necessità di dover fare altri pacchetti di aiuti perché tutti noi ci auguriamo che l’Ucraina sia in pace” ha aggiunto. “La posizione del governo italiano – ha detto – è sempre stata chiara e abbiamo lavorato cercando di condizioni per un cessate il fuoco e di aprire un confronto diplomatico per una pace giusta e duratura”.
Il monito del ministro: “Senza aiuti solo la pace dei cimiteri”
«Mi sono chiesto cosa sarebbe successo se l’Occidente avesse deciso di non aiutare l’Ucraina – ha affermato Crosetto -. Oggi ci sarebbe la pace. Perché non ci sarebbe più l’Ucraina. Perché non ci sarebbe più il popolo ucraino. Ci sarebbe la stessa pace che troviamo nei cimiteri. Ottantuno anni fa, nello sbarco di Anzio, qualcuno portò armi e scese sul suolo italiano per difendere la nostra libertà. E non si voltarono dall’altra parte, dicendo che era un problema europeo, che qualcuno aveva sbagliato – ha aggiunto -. Vennero a difendere la libertà. Noi abbiamo fatto, con molto meno sacrificio, con molto meno impegno, in minima parte della stessa cosa. Abbiamo fornito aiuto a una Nazione che non aveva neanche la possibilità materiale di difendersi, perché non aveva le armi per difendersi». Secondo Crosetto, «quelle armi non hanno alimentato la guerra. Quelle armi hanno consentito a persone che avrebbero usato anche le pietre e le fionde per difendersi, di farlo».
L’intervento del ministro in aula alla Camera è avvenuto dopo quello al Senato. «Non emerge una soluzione semplice o immediata. C’è stato un incremento notevole degli attacchi russi, colpendo indiscriminatamente obiettivi militari e civili in Ucraina», ha detto Crosetto in quell’occasione. «Finora – ha aggiunto – la posizione è sempre stata chiara, riteniamo di continuare a dare sostegno all’Ucraina al fine di creare finalmente le condizioni per un cessate il fuoco e aprire un confronto diplomatico necessario per raggiungere una pace duratura».
La visita a Kiev e i numeri della guerra
L’inquilino di via XX settembre ha raccontato della sua visita a Kiev – dove ha ribadito ancora una volta l’appoggio al presidente Volodymyr Zelensky -, di quei monitor che “ogni giorno”, da oltre mille giorni, intercettano droni, bombe e colpi di artiglieria. «Se tutti smettessimo di aiutare l’Ucraina cosa succederebbe? – si è domandato Crosetto -. Che i quattromila colpi di artiglieria che cadono ogni giorno sarebbero caduti sui loro bersagli. Che oltre le 300 bombe di aereo sganciate ogni giorno, che gli oltre 12 mila droni, avrebbero raggiunto i loro obiettivi. Sì, forse avremmo raggiunto la pace, perché non ci sarebbe più l’Ucraina, senza più alcuna persona viva. Avremmo raggiunto la pace che si trova anche nei cimiteri. Noi, invece, abbiamo pensato che fosse giusto impedire tutto questo».
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