Cronaca

Ubriaco con un coltello ferisce un carabiniere: un anno di reclusione, ma la pena diventa lavoro alla Misericordia


La notte di follia ad Abbadia San Salvatore

Notte movimentata quella tra il 4 e il 5 ottobre ad Abbadia San Salvatore, dove un 32enne rumeno è stato arrestato per oltraggio, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni ai danni di un carabiniere. L’uomo, residente in paese e già noto alle forze dell’ordine, era uscito con la moglie per partecipare a un compleanno. La serata, tra vino e liquori vari, è degenerata: ubriaco, ha deciso di rientrare a casa a piedi lasciando l’auto nel parcheggio degli amici.

Ma una volta a casa, il 32enne ha perso completamente il controllo. È tornato in strada armato di coltello, urlando e dando in escandescenze. I vicini, spaventati, hanno allertato i carabinieri, che sono arrivati sul posto consapevoli dei precedenti dell’uomo. Dopo una lunga mediazione, i militari sono riusciti a convincerlo a gettare l’arma a terra. Quando hanno tentato di ammanettarlo, però, l’uomo ha reagito con violenza, ferendo uno degli agenti.


Dal processo alla condanna: un anno, ma niente carcere

La vicenda è stata ripercorsa nel corso del dibattimento svoltosi ieri mattina in Tribunale, dove il giudice ha confermato la condanna a un anno di reclusione. La pubblica accusa ha ribadito la richiesta già formulata durante il processo per direttissima, mentre la difesa ha ottenuto la riduzione di un sesto della pena grazie alla scelta del rito abbreviato e al riconoscimento delle attenuanti generiche, concesse per la collaborazione dell’imputato.

La pena detentiva non sarà scontata in carcere: verrà convertita in 720 ore di lavori socialmente utili da svolgere presso la Misericordia di Abbadia San Salvatore.


Le misure accessorie: libertà vigilata e divieti

Oltre alla condanna, per il 32enne sono stati disposti altri provvedimenti restrittivi: il divieto di espatrio, il ritiro del passaporto e la limitazione degli spostamenti solo all’interno della regione Toscana. Dovrà inoltre attenersi a tutte le prescrizioni legate allo svolgimento dei lavori socialmente utili, sotto controllo delle autorità competenti.


Una lezione da scontare sul territorio

Una vicenda che si conclude senza il carcere, ma con una forma di giustizia riparativa: l’uomo sconterà la pena al servizio della comunità che ha turbato con il suo comportamento violento. Un modo, forse, per trasformare una notte di follia in un’occasione di riscatto.

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