Polizia Penitenziaria

Truffa, in malattia fa l’imbianchino: poliziotto della penitenziaria e medico indagati

«Marina» il lavoro di agente di custodia a Regina Coeli per fare l’imbianchino presso il ristorante di un conoscente all’Esquilino. È l’accusa contestata ad un assistente capo coordinatore della polizia penitenziaria (nucleo piantonamento), che rischia di finire sotto processo per essersi dato malato, con tanto di certificato medico taroccato, allo scopo di tinteggiare le pareti del locale. L’accusa contestata: truffa ai danni dello Stato.

Il pm Carlo Villani ha chiuso l’indagine anche nei confronti del medico Alessandro Ristich, accusato di aver falsificato i certificati usati dal poliziotto per assentarsi. Le pennellate alle pareti del ristorante «Vecchia Roma» il poliziotto le avrebbe date in due occasioni: il 23 luglio del 2019 per poi completare la verniciatura tra il 20 e il 23 agosto dello stesso anno. In realtà il poliziotto si è occupato anche della ristrutturazione del ristorante. È indagato anche per accesso abusivo al sistema informatico, che avrebbe violato per fornire informazioni riservate al proprietario del ristorante sullo stato dei procedimenti a carico di Giuseppe Falchi. Che non è indagato, come non lo è il ristoratore. La chiusura dell’inchiesta è stata disposta anche per un assistente capo della polizia penitenziaria, accusato non solo di accesso abusivo al sistema informatico, ma anche di traffico e detenzione di droga. In casa infatti avrebbe coltivato marijuana.

Di Giulio De Santis per il Corriere della Sera

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