Trasferimento degli ufficiali della Guardia di Finanza: misura anticorruzione o altre esigenze legate al bene comune?
Il Sibas Finanzieri ha diramato una riflessione sul trasferimento degli ufficiali della Guardia di Finanza.
“Nel corso dell’attività di ascolto svolta dal sindacato sono frequenti le lamentele del personale ufficiali a proposito del cosiddetto “piano di impiego”.
A tal riguardo, questa associazione sindacale si chiede se il sistema del trasferimento periodico motivato esclusivamente per generiche “esigenze di servizio” (potenzialmente ogni tre anni) – che comporta notevoli sacrifici e turbamenti agli ufficiali e alle loro famiglie (talvolta anche ai collaboratori) – possa essere ancora oggi ritenuto sostenibile e utile.
Se esso rappresenta una “misura anticorruzione” o risponde ad altre esigenze legate al bene comune, ci chiediamo se alla base di questa scelta ci siano studi approfonditi, anche mediante un confronto con le altre organizzazioni similari, che abbiano nel tempo confermato l’efficacia dello strumento senza ombra di dubbio: in tal caso speriamo che siano resi noti.
Questo perché senza ombra di dubbio, invece, questo sistema provoca dannose conseguenze familiari e di servizio (in termini di continuità), nonché comprensibile malessere nel personale. Confidiamo che sull’argomento si apra, appena possibile, un ragionevole e costruttivo dibattito tra le organizzazioni sindacali e il Comando Generale.