Trans “picchiato” a Milano, parla un poliziotto: Troppo facile giudicare quei vigili “Hanno fatto il loro dovere”
Abbiamo chiesto a Pasquale Griesi, segretario FSP Polizia di Stato un commento in merito a quanto successo a Milano, dove un video ha ripreso le fasi dell’arresto di un transessuale colpito ripetutamente da alcuni vigili urbani.
La prima cosa che mi viene in mente guardando la scena della polizia locale milanese con il trans è racchiusa in poche semplici parole: “Risolvete i problemi di sicurezza ma guai ad usare la forza“, che è un po’ come “raccogliete l’immondizia ma guai a sporcarvi le mani”.
È quello che succede in tutte le azioni di polizia. Non bisogna esagerare con la forza per dominare una resistenza, in questo caso prolungata nel tempo e – dalle prime ricostruzioni – preceduta pure da reati quali schiamazzi alla presenza di bambini e minacce di sporcare con il sangue infetto (HIV) gli operatori. Diciamolo: un qualunque cittadino, di fronte a tali minacce, sarebbe scappato o avrebbe agito allo stesso modo.
La polizia locale
Oggi sono tutti lì ad attaccare pesantemente gli agenti, “fatto grave” dicono! Agenti che però ricordo essere alle dipendenze di un Sindaco e di un Dirigente comunale della locale, e già questo sarebbe di per sé interessante. Ma soprattutto tutti dimenticano che stiamo parlando di polizia locale in una delle città – dicono – tra le “più accoglienti d’Italia”. Non tutti però ricordano che anni fa Milano era invasa di trans che si prostituivano ovunque, e queste scene erano all’ordine del giorno. Le forze dell’ordine venivano bersagliate da escrementi umani e questi trans – donne ma con la forza di uomini – distruggevano autovetture di servizio e creavano lesioni pesanti ai colleghi. Eppure siamo ancora qui a dire: “Guai ad usare la forza”, allora come ora.
Il fenomeno trans
Milano si è evoluta: il fenomeno trans è stato spostato in periferia, perché per la teoria dei vasi comunicanti i problemi non si risolvono, si spostano! Oggi ci si prostituisce in casa lontano da occhi indiscreti. Ma chi è deputato a contenere le violenze? Chi deve fare in modo che tutto vada bene? Chi non deve fare traballare le poltrone di chi comanda? Ve lo dico io: le Forze dell’ordine, che sono poi quelli sacrificabili!
“Hanno fatto il loro dovere”
Domani non se ne ricorderà più nessuno ma oggi ne fanno una battaglia di principio, rovinando padri di famiglia che hanno fatto il loro dovere. È a dir poco scandaloso! Il sindaco dovrebbe spiegare cosa ci faceva un cittadino brasiliano (trans) illegale sul territorio nazionale libero di girare a Milano davanti una scuola strillando e spaventando innocenti bimbi. Il sindaco dovrebbe ringraziare quegli agenti che – sicuramente con mancanza di tecniche operative – hanno fatto, ripeto, il loro dovere. (Sarebbe interessante sapere se sono stati mai sottoposti ad aggiornamento professionale, se qualcuno ha mai detto loro come fare o se al solito vige la regola dell’”armatevi e partite”).
Troppo facile giudicare quei vigili
Prima di parlare a sproposito, seduti ad una sedia al caldo d’inverno e al fresco d’estate, provate a girare con quegli uomini in uniforme, provate a vivere da cittadini “normali” sui mezzi pubblici, sulle piazze milanesi. Vi renderete conto che la reazione di quegli uomini non è così sproporzionata come pensate. Quei vigili hanno intimato al trans di fermarsi, non hanno colpito letteralmente la persona: si vede ad occhio nudo che i colpi non erano decisi, forti, il resto è solo cinema e qualcosa di nuovo di cui parlare.
Ma vi siete chiesti cosa avrebbe potuto fare quel soggetto ai bambini se gli agenti non fossero intervenuti?
Milano ha visto gente picconata, accoltellata, uccisa, ma il dito continuiamo a puntarlo verso la parte sbagliata. Contro chi cerca di salvaguardare la sicurezza di tutti. (Nicola Porro)