Guardia di Finanza

Traguardo storico per la Guardia di Finanza: oggi compie 250 anni

Il 21 giugno 2024 segna un traguardo storico per l’Italia: il 250° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza. Questo corpo militare, pilastro fondamentale nella tutela della legalità economica del paese, affonda le sue radici nel lontano 1774, quando il Re di Sardegna, Vittorio Amedeo III, istituì la Legione delle Truppe Leggere.

Questa formazione rappresentò il primo esempio in Italia di un corpo speciale dedicato alla vigilanza finanziaria ai confini e alla difesa militare. Con l’unificazione d’Italia, nel 1862, i vari corpi di finanza degli stati preunitari confluirono nel “Corpo delle Guardie Doganali”, incaricato della vigilanza doganale e della difesa nazionale in tempo di guerra.

La svolta decisiva avvenne nel 1881, quando con la Legge n. 149 dell’8 aprile, il corpo assunse la denominazione di “Corpo della Guardia di Finanza”. Le sue funzioni si estesero al contrasto del contrabbando, alla repressione delle violazioni finanziarie e alla tutela degli interessi dell’Amministrazione Finanziaria, oltre che al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica.

Durante i due conflitti mondiali, le Fiamme Gialle pagarono un pesante tributo di sangue, con 4.209 caduti. Il loro impegno nel soccorso dei profughi ebrei e dei perseguitati dal regime nazifascista fu riconosciuto con 20 ricompense al Valor Militare alla Bandiera di Guerra e oltre 2.200 decorazioni individuali.

Nel corso degli anni, i compiti della Guardia di Finanza si sono evoluti, adattandosi alle mutevoli esigenze della società. Oggi, oltre al tradizionale contrasto all’evasione fiscale e al gioco illecito, il corpo svolge un ruolo cruciale nel controllo della spesa pubblica, vigilando sugli incentivi alle attività produttive, sulle uscite comunitarie e sulla spesa sanitaria.

Un importante passo nell’evoluzione del corpo è rappresentato dalla Legge n. 79 del 3 giugno 2010, che ha introdotto la possibilità di nominare il Comandante Generale anche tra i propri Generali di Corpo d’Armata, rafforzando così l’identità e l’autonomia dell’istituzione.

Il motto araldico “Nec recisa recedit” (neanche spezzata recede), adottato nel 1933, sintetizza efficacemente lo spirito di dedizione e resilienza che ha caratterizzato la Guardia di Finanza nei suoi 250 anni di storia. Un corpo che, attraverso i secoli, ha saputo adattarsi e rinnovarsi, mantenendo sempre fede alla sua missione di tutela della legalità economica e finanziaria del paese.

Il Presidente Mattarella celebra i 250 anni della Guardia di Finanza

In occasione del 250° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio di congratulazioni e riconoscenza al Comandante Generale del Corpo, Generale di Corpo d’Armata Andrea De Gennaro.

Nel suo messaggio, il Capo dello Stato ha sottolineato l’importanza crescente del ruolo delle Fiamme Gialle sia in ambito nazionale che internazionale, evidenziando il loro contributo fondamentale all’affermazione della legalità economica nel Paese.

“Le Fiamme Gialle hanno assunto nel tempo una rilevanza crescente sul Territorio nazionale e all’estero, nella loro significativa azione per l’affermazione dei principi di legalità nello svolgimento delle attività economiche del Paese,” ha affermato Mattarella, aggiungendo che il Corpo ha recato “un importante contributo al contrasto all’evasione fiscale e al contrabbando, al traffico di sostanze stupefacenti, alla repressione del crimine organizzato, del riciclaggio di denaro, alla lotta al finanziamento del terrorismo.”

Il Presidente ha inoltre posto l’accento sull’impegno della Guardia di Finanza nelle operazioni di soccorso, affermando: “Di particolare rilievo l’attività di soccorso assicurata, in collaborazione con le altre Istituzioni dello Stato preposte, nelle operazioni di salvataggio di coloro che, per mare o via terra, fuggono da paesi e territori martoriati da guerre e conflitti o caratterizzati da degradate condizioni di vita.”

Mattarella ha anche ricordato il contributo del Corpo nelle missioni internazionali e l’attribuzione alla Bandiera di guerra della Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia, riconoscimento delle capacità di eccellenza espresse dalla Guardia di Finanza.

Il messaggio si è concluso con un saluto caloroso a tutti gli appartenenti al Corpo, in servizio e in congedo, e alle loro famiglie, seguito dall’esclamazione: “Viva la Guardia di Finanza! Viva la Repubblica!”

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