SU FACEBOOK GRUPPO FASCISTA CREATO DA UN POLIZIOTTO PADOVANO
Si chiama “Regio Esercito Reggimento Giovani Fascisti” . È un gruppo chiuso su Facebook che conta quasi 1.400 iscritti. Una delle tante community di estrema destra che circolano in rete, se non fosse che il suo fondatore è un poliziotto padovano in servizio alla Squadra Mobile della Questura. Un uomo dello Stato dunque, che nove anni fa ha pensato di mettere in piedi la pagina sul social network, che oggi tra i tanti iscritti conta anche diversi militari.
Va detto che all’interno del gruppo, di evidente ispirazione neo-fascista, non si trovano frasi di odio razziale o di incitamento alla violenza, come avviene su altri spazi virtuali di estrema destra, ma vengono pubblicate immagini di combattimenti dell’esercito italiano risalenti alla Seconda guerra mondiale, oltre a svariate lodi ai caduti. Certo, compaiono anche foto storiche del Ventennio, del Duce e alcuni iscritti alla pagina sono soliti ritrarsi e pubblicare la foto mentre si cimentano nel saluto romano. Va sottolineato anche che il gruppo creato dal poliziotto padovano non è ritenuto “borderline”, come invece lo sono molti altri.
Attualmente infatti c’è un’indagine in corso, portata avanti dalla Polizia postale e coordinata dalle Procure di Roma, Milano e Torino, che sta monitorando una settantina di persone appartenenti a una rete virtuale attiva in tutta Italia. Una rete che incita all’odio e alla violenza e che per diffondersi utilizza proprio i gruppi segreti sui social network che inneggiano al fascismo.
L’agente padovano pochi mesi dopo aver fondato il gruppo, circa 9 anni fa, è stato contattato dall’Associazione Nazionale Volontari “Bir el Gobi” e “Continuità” della Piccola Caprera, presieduta da Guido Ongaro, monzese d’origine, che ha rivendicato il nome “Regio Esercito Reggimento Giovani Fascisti” e che da quel momento è diventato di fatto l’amministratore della pagina Facebook.
«Sono io che mi occupo in tutto e per tutto della pagina», ha spiegato Ongaro, che per prima cosa ha voluto sottolineare la natura del gruppo: «Non siamo dei fanatici. Ci teniamo solo a preservare l’onore e la gloria che hanno dimostrato i militari caduti nella campagna dell’Africa Settentrionale del 1940-1943» .
L’intento della pagina è spiegato nella sua stessa descrizione: «Questo gruppo è assolutamente apolitico e si prefigge l’idea di stimolare una conoscenza storica volta al ricordo di chi volontariamente ha sacrificato la vita per la causa italiana, la Bandiera è il simbolo della Patria, non importa se nel bianco ci sia stato lo scudo Sabaudo o l’aquila Repubblicana, sotto i suoi colori migliaia di eroi sono morti per difenderla: onoriamola».
Un gruppo che sia il suo socio fondatore, il poliziotto padovano, che il suo amministratore, Guido Ongaro, hanno voluto tenere chiuso. Per iscriversi è infatti necessario il benestare degli amministratori: «L’abbiamo fatto per evitare che la pagina venga utilizzata da persone che inneggiano all’odio e alla violenza».