Straordinari negati all’Esercito. USMIA: “Due pesi e due misure tra poliziotti e militari. Giorgetti ci spieghi il perché”
L’Unione Sindacale Militari Interforze Associati (USMIA) Esercito ha richiesto un incontro urgente con il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sulla questione del rinnovo contrattuale e del trattamento degli straordinari del personale militare.
“Attualmente, mentre per la Polizia di Stato vengono garantiti finanziamenti adeguati per il pagamento degli straordinari, i militari dell’Esercito sono costretti a ‘ferie aggiuntive’ non sempre fruite per impegni istituzionali”, denuncia l’USMIA nel comunicato.
Il sindacato evidenzia una particolare contraddizione: “Quando i militari sono chiamati a ‘sostituire’ i poliziotti come nell’operazione ‘Strade Sicure‘ le ore di straordinario vengono regolarmente retribuite. O si è sempre utili alla causa oppure c’è una percezione errata del lavoro degli uomini e delle donne dell’Esercito“.
“Lo straordinario dei militari non può essere percepito come un peso per le casse dello stato ma un investimento sulla funzionalità di uno strumento, quello militare, che ha sempre dato certezze sia nel quotidiano che nelle emergenze”, prosegue il comunicato, ricordando l’impegno durante l’emergenza Covid.
Il Segretario Generale Leonardo Nitti conclude con una posizione netta: “Sembrerebbe che ad oggi l’unico ostacolo per ottenere l’equiordinazione della norma sugli straordinari sia solo il Ministero dell’economia e delle finanze, sarebbe onesto almeno spiegare ai militari il perché! Se invece gli ostacoli alla effettiva equiordinazione hanno altra origine, allora è arrivato il momento di separare dal comparto i civili dai militari”.
La questione si inserisce nel più ampio contesto del principio dell’equiordinazione, con USMIA che rivendica per il personale militare gli stessi diritti già garantiti alle Forze di Polizia a ordinamento civile, inclusa la possibilità di vedersi retribuire le ore di straordinario anche negli anni successivi alla loro effettuazione.
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