Stipendio sospeso ad un agente No vax, il Tar: «Atto illegittimo, gli serve per vivere»
L’agente di polizia no vax non può rimanere senza stipendio. E’ quanto deciso dal Tar del Lazio, pronunciandosi sul ricorso presentato da un agente ciociaro. La vicenda vede protagonista un agente ella polizia penitenziaria del cassinate, ma in servizio a Roma, il quale, per scelta non si è vaccinato, e di conseguenza era stato sospeso con privazione dello stipendio.
Finanziere sospeso da servizio e stipendio perché non vaccinato, il Tar annulla il provvedimento
La vicenda inizia a metà gennaio scorso, quando all’uomo viene notificata, dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – provveditorato regionale del Lazio, Abruzzo e Molise, la sospensione dal servizio e il relativo blocco dello stipendio. Ma lui non ci sta e si rivolge all’avvocato Davide Iannarelli, il quale dopo uno studio preventivo della normativa che obbliga gli agenti di sottoporsi a vaccinazione anti-covid, presenta un ricorso al Tar di Roma. Ai magistrati amministrativi viene chiesto, esplicitamente e in via principale, l’erogazione dello stipendio.
Il Tar del Lazio (Quinta sezione) si è pronunciato qualche giorno fa accogliendo la richiesta cautelare e fissando il giudizio di merito al prossimo 11 marzo. Si legge in sentenza: «In relazione alla privazione della retribuzione e quindi della fonte di sostegno delle esigenze fondamentali di vita, sussistono profili di pregiudizio grave ed irreparabile, tale da non tollerare il differimento della misura cautelare sino all’esito collegiale».
Dunque, fino alla definizione del caso, fissato all’11 marzo prossimo l’agente cassinate avrà lo stipendio. Nella stessa sentenza, però, vengono anche richiamati principi costituzionali, ai quali si è appellata la difesa, che necessitano di particolare approfondimento da parte del Tar in composizione collegiale. Allo stesso modo andrà approfondito il caso in esame per un periodo di licenza dell’uomo.
La sentenza è già stata eseguita dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria che ha erogato lo stipendio all’agente. Resta ora da capire come andrà a finire il ricorso, che, naturalmente, non è l’unico. In tutto il Lazio sono in valutazione cinque posizioni di agenti no vax, i quali si sono opposti all’obbligo del green pass.