Stipendi ridotti, diritti limitati e responsabilità spropositate: viaggio nel mondo degli Ufficiali in Ferma Prefissata della Marina Militare attraverso una testimonianza esclusiva
Le disparità quotidiane raccontate in una email alla redazione
Una email giunta in redazione svela la realtà poco conosciuta degli Ufficiali in Ferma Prefissata (UFP) nelle Forze Armate italiane. “Di noi UFP nessuno parla”, scrive un’ex ufficiale della Marina Militare, raccontando un’esperienza professionale segnata da contraddizioni e difficoltà.
IL PARADOSSO DEI RUOLI
“A bordo siamo trattati come cose inutili, definiti a volte ‘bauli’ dai superiori, per poi magicamente diventare necessari”, rivela l’autrice. La sua esperienza descrive una situazione complessa: da un lato il peso di responsabilità elevate, dall’altro un riconoscimento professionale inadeguato. “Mi è capitato di dover gestire la nave da sola, perché sia comandante che secondo erano in vacanza”, un episodio che evidenzia il carico di responsabilità spesso affidato a questi ufficiali.
TRATTAMENTO ECONOMICO E PREVIDENZIALE
Le disparità emergono con chiarezza sul piano economico. “Non abbiamo TFR, non siamo considerati dirigenti dello stato“, spiega la fonte. La questione dei contributi previdenziali resta nebulosa: “I contributi secondo l’INPS non sono per la pensione – quindi per cosa ho pagato migliaia di euro di tasse?”, una domanda che rimane senza risposta.
FORMAZIONE E SVILUPPO PROFESSIONALE
“Ci negano i corsi di nostra scelta“, afferma l’ex ufficiale, descrivendo un sistema che ostacola la crescita professionale. Nei concorsi, la situazione appare ancora più critica: “Non ha senso concorrere con persone che hanno 30 anni di carriera”. Le competenze acquisite e le specializzazioni ottenute sembrano non trovare adeguato riconoscimento.
GESTIONE DEL PERSONALE
“Usata come tappabuchi, i temporanei imbarchi tutti miei e facevo il lavoro di un VFP1 in plancia”, racconta l’autrice. Una testimonianza che rivela un impiego delle risorse umane non allineato con le qualifiche professionali degli UFP.
IL PESO DELLE NORME
L’equiparazione ai Volontari in Ferma Breve, “categoria cessata da almeno 20 anni”, produce effetti concreti come l’esclusione dalla NASPI. “In marina veniamo obbligati alla firma della rinuncia alle ore o licenze non fruite”, una pratica che si aggiunge al quadro delle criticità evidenziate.
La testimonianza raccolta descrive una realtà che merita attenzione. Il trattamento degli UFP nelle Forze Armate italiane presenta aspetti problematici che toccano diversi ambiti: dalla gestione del personale ai diritti economici, dalla formazione alle prospettive di carriera. Una situazione che chiama in causa l’attuale assetto normativo e le prassi operative delle Forze Armate.
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