SOVRAFFOLLAMENTO CARCERI: CLEMENZA GENERALE. ENTRO MAGGIO AMNISTIA O INDULTO
della popolazione carceraria è un tema caldo per l’Italia,
dove gli istituti ospitano in media 140
detenuti ogni 100 posti.
Per
il nostro Paese, quindi, si prospetta la scadenza del termine entro cui l’Italia è stata chiamata ad eseguire
quanto stabilito dalla sentenza-pilota Torreggiani, pronuncia con cui nel 2013
l’Europa ha condannato l’intero sistema carcerario italiano per le condizioni
inumane applicate in cella. La dead-line arriverà il prossimo 28 maggio e l’Italia dovrà dimostrare che
col recente decreto carceri,
approvato in Parlamento lo scorso 19 febbraio siano raggiunti gli standard richiesti per le condizioni di
detenzione.
della sete e telefonate dal Vaticano, ci dobbiamo aspettare l’ennesimo condono,
un indulto sconto con evidenti tagli nei processi o una più veloce amnistia,
per risolvere il problema dell’affollamento delle carceri italiane. E’
un déjà – vu. Prima nel 2006 con l’indulto, poi nel 2012 con i braccialetti
elettronici a febbraio con il decreto svuota carceri, ed ora si ritorna al
punto di partenza. Insomma amnistie, indulti e indultini sembrano l’unica
priorità per la giustizia, l’unico intervento che riesca a fare il governo, rapido
ed indolore. L’unica soluzione per alleviare l’intollerabile situazione di
sovraffollamento nei penitenziari. Ma è un effetto temporaneo. Oggi come
allora, questi provvedimenti si rivelano aridi palliativi con conseguenze
deleterie sulla sicurezza percepita dai cittadini e sulla certezza della pena.
indultati, rientrati in cella a poche settimane dal rilascio. Ed allora tutti
pronti a sconfessare, rimangiarsi il voto ed incolpare unicamente Mastella.
uno sconto di pena e lasciare il carcere.
istituti penitenziari già costruiti, spesso ultimati, a volte anche arredati e
vigilati, che però sono inutilizzati e versano in uno stato d’abbandono totale.
Magari si potrebbe riempirli invece che lasciarli imputridire e saccheggiare,
magari si potrebbe finalmente utilizzare un potenziale patrimonio di
ricettività per detenuti che viene sperperato da anni.
Italia sono al limite della dignità umana e quindi si pensa bene di svuotarne
il contenuto con cadenzata periodicità, invece che colmare carceri già
esistenti, insomma chi dovrebbe intervenire si ostina a fissare il dito
piuttosto che fissare la luna.

