“Soldatesse non accorciate le divise, se mostrate il fondoschiena si rischiano fraintendimenti”: frase choc in caserma
«Se mostrate il fondoschiena in un ambiente ad alta densità maschile si rischiano fraintendimenti». Questo ha scritto il Sottufficiale di Corpo, ovvero il capostaff del comandante del 232esimo Reggimento Trasmissioni di Avellino, circa 400 effettivi. A riportarlo oggi è il Fatto Quotidiano. Il comando ha voluto spiegare alle soldatesse che la divisa non può essere modificata. E questo perché «soprattutto tra il personale femminile va di moda restringere e accorciare la giacca, portando il giro-vita più in alto, in modo da scoprire il fondoschiena; anche i pantaloni vengono sovente ristretti in modo da esaltarne le forme. In un ambiente ad alta densità maschile questo potrebbe indurre involontariamente a un fraintendimento legato alla sfera sessuale, soprattutto se si è in un contesto operativo dove il personale è impiegato per lunghi periodi lontano da casa e dalla propria famiglia».
La nota del sindacato
Come ribatte attraverso una nota inviata a tutti media nazionali il Sindacato italiano autonomo militare organizzato esercito, ‘S.I.A.M.O. Esercito’, “La sua affermazione sessista e discriminatoria è inaccettabile e non può passare inosservata. Sebbene il T.U.O.M. all’art. 720 co. 3 sancisca che il militare non deve in alcun caso modificare o alterare l’uniforme, le parole che il Sottufficiale di Corpo ha utilizzato per, presumibilmente, ribadire la succitata norma, non solo rivelano una mentalità retrograda, ma anche una mancanza di rispetto per le donne che servono nella sua unità”.
Soldatesse umiliate, ‘S.I.A.M.O. Esercito’: “Il Comando del Reggimento abbia il dovere di tutelare la dignità e la professionalità di tutti i suoi effettivi, indipendentemente dal genere”
“Inoltre – prosegue Michele Toso, responsabile dell’ufficio stampa del sindacato – in un momento in cui la parità di genere e il rispetto delle diversità sono temi centrali nella società, è deplorevole che esistano ancora persone che non comprendono l’importanza di questi valori. Questa O.S. ritiene che il Comando del Reggimento abbia il dovere di tutelare la dignità e la professionalità di tutti i suoi effettivi, indipendentemente dal genere; pertanto, chiediamo che il Sottufficiale di Corpo si scusi pubblicamente per le sue parole sessiste e discriminatorie e che il Comando del 232° Reggimento Trasmissioni di Avellino introduca tutti gli accorgimenti necessari a garantire un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso per tutte le donne che vi lavorano”.
Soldatesse umiliate, ‘S.I.A.M.O. Esercito’: “Un evento di questo genere, deve necessariamente portare i Comandanti a tutti i livelli a riflettere sulla responsabilità in capo ad ognuno di loro”
Infine, concludendo, la nota del sindacato di categoria ‘S.I.A.M.O. Esercito’, invita tutti “a riflettere sulle conseguenze delle dichiarazioni effettuate dal Sottufficiale, al fine di lavorare insieme per creare un mondo in cui le donne possano essere libere di essere sé stesse senza temere di essere giudicate o discriminate. Un evento di questo genere, deve necessariamente portare i Comandanti a tutti i livelli a riflettere sulla responsabilità in capo ad ognuno di loro, al fine di promuovere un ambiente di lavoro rispettoso e inclusivo per tutti i suoi effettivi”.
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