SINDACATI MILITARI – Audizione del Comandante Generale dei Carabinieri Nistri: Il miglior sindacalista è il Comandante
Ieri, mercoledì 14 ottobre, l’Ufficio di Presidenza della Commissione Difesa, ha sentito in audizione il Comandante Generale dell’Arma dei carabinieri, il Generale Giovanni Nistri, in relazione al disegno di legge n. 1893, recante norme sull’esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e delle Forze di polizia a ordinamento militare.
Il Comandante dell’Arma ha esordito condividendo la preghiera del Capo di Stato Maggiore della Difesa di rappresentare alcune delle valutazioni frutto degli incontri con il Cocer interforze.
E dopo aver ringraziato la Commissione per il lavoro svolto per aver coniugato le indicazioni della Consulta delle esigenze delle associazioni sindacali con le garanzie dell’efficienza e operatività, ha affrontato gli aspetti salienti della norma in approvazione.
- la preclusione all’associazionismo sindacale al personale in congedo, di cui pare aver dimenticato il motto nei secoli fedele.
- il divieto di sciopero stabilito dalla Consulta;
- il divieto di denominazione che richiamino altre associazioni sindacali o partiti politici;
- le materie di competenza, le stesse della rappresentanza militare, richiamando il principio della sacra difesa della patria;
- la competenza giurisdizionale affidata ai Tribunali amministrativi di cui viene decantata la speditezza.
Il prolungamento dell’attività degli organismi di rappresentanza
Ma l’obiettivo del Generale Nistri è parso quello di voler consentire ai Cocer di rimanere in carica fino all’emanazione del decreto attuativo e di definire la concertazione per il prossimo contratto 2019-2021.
A detta del Comandante, sarebbe necessario l’allineamento del vuoto di rappresentanza, dimenticando che la Sentenza n. 120/2018 della Consulta ne aveva già tracciato i lineamenti: “in attesa dell’intervento del legislatore, il vuoto normativo possa essere colmato con la disciplina dettata per i diversi organismi della rappresentanza militare.
Un indirizzo chiaro della Corte Costituzionale volutamente ignorata dai Ministeri e dagli Stati Maggiori competenti, che non ne hanno disciplinato le concrete modalità attuative.
Il Generale Nistri ha richiesto l’emanazione di un decreto di ripartizione correttivo, proponendo la misurazione della rappresentatività mediante l’abbassamento delle soglie, ma solo temporaneo, e senza far riferimento alcuno al parametro del dato associativo anziché di quello della forza effettiva.
Le risposte negative al futuro associazionismo sindacale
Se da un lato il Comandante dell’Arma ha proposto il prolungamento della vitalità degli organismi di rappresentanza, dall’altro ha negato alcune loro richieste, prodromiche al futuro associazionismo sindacale.
Ha ribadito la negazione dalle materie trattate dell’articolazione dell’orario di lavoro e dei turni di servizio, oltre che dei criteri di formazione e aggiornamento professionale.
Non ha ritenuto possibile definire le casistiche di incompatibilità ambientale per cui il DDL 1893 prevede la possibilità di trasferimento, a garanzia sindacale per coloro che rivestono cariche elettive.
Inoltre, nel promuovere la legittimità di una norma capestro e di ricatto dei dirigenti sindacali, il Generale Nistri ha introdotto un nuovo concetto di incompatibilità legato alla tutela della serenità di giudizio e alla capacità di esprimere la propria azione per i singoli militari.
I suggerimenti del Generale Nistri
Ed ecco i miglioramenti e suggerimenti che la Presidente della 4 Commissione Difesa Roberta Pinotti auspicava durante la presentazione del Comandante dell’Arma.
Se il Disegno di Legge non era già di per sé abbastanza comprimente dell’azione sindacale, il Comandante dell’Arma ha proposto altri nuovi concetti da adottare con il Regolamento di attuazione.
Evidentemente il Comandante dei Carabinieri ha già messo in cantiere il Disegno di Legge, di cui, come ha ricordato nel suo intervento il Senatore Mininno, la posizione degli Stati Maggiori è ben nota.
La richiesta adozione della preclusione, per alcuni incarichi di Comando, ma anche nella sicurezza del lavoro, secondo il Generale sarebbe conseguente alla sussistenza di un conflitto di interessi che discende dalla contrapposizione di soggetti privati (i rappresentanti sindacali) portatori di interessi particolari (sic) e l’amministrazione (la catena di Comando).
E’ tutta qui la reale contrapposizione: da un lato i dirigenti che si ergono a rappresentanti unici dell’amministrazione, dall’altro gli interessi particolari del personale, che quando assume l’incarico direttivo in associazioni sindacali assume, secondo il Comandante, la qualifica di soggetto privato perdendo, evidentemente per convenienza del momento, il suo status militis.
Ma il Generale ha riproposto la rappresentatività in funzione delle categorie, che con tanta difficoltà le associazioni sindacali erano riusciti a far rimuovere nelle more del disegno di legge, condizione sintomatica della preoccupazione della categoria degli ufficiali del deficit della loro rappresentatività.
Le risposte finali ai Senatori
Il Generale Nistri ha fornito risposta ai quattro senatori che hanno formulato alcune domande, a dire il vero assai inconsistenti se non per quelle proposte dal senatore Mininno.
Il Comandante ha riproposto il concetto di specificità del comparto difesa sicurezza, richiamando il sacro dovere del cittadino e la necessità di coesione interna, senza considerare la capacità funzionale della Polizia di Stato, che pur da quasi quarant’anni è smilitarizzata e sindacalizzata.
Riguardo all’applicabilità del modello sindacale delle Forze di Polizia a ordinamento civile, ha sottolineato la differenzazzione tra Polizia di Stato, Corpo della Polizia Penitenziaria e previgente Corpo Forestale. Il Generale non ha evidenziato, però, le differenze sussistenti all’interno delle Forze Armate e in particolare quelle che riguardano i Carabinieri e, ancor più, la Guardia di Finanza e i compiti prioritari di polizia economico finanziaria.
Il Comandante dell’Arma al termine dell’audizione ha affermato: “Sono abituato a non farmi domande su tante cose e eseguo le leggi e le disposizioni”.
Forse è per questo che occorrono i Sindacati militari, perché a volte occorre porsi delle domande e avere uno spirito critico.
Ma d’altronde le parole pronunciate nella fase finale dell’audizione dal Generale Nistri rendono chiaro il suo pensiero: “Il miglior sindacalista è il Comandante”.
Il Segretario Provinciale Genova del SAF Sindacato Autonomo dei Finanzieri
Fabio Perrotta