Sergio Mattarella, l’indiscrezione di Dagospia: crisi a giugno e poi governo tecnico
Dal Quirinale, Sergio Mattarella vede solo nubi nerissime all’orizzonte del governo, al punto che, secondo un retroscena di Dagospia, il Capo dello Stato potrebbe anche intervenire personalmente dopo le Europee con un nuovo esecutivo, più “del presidente” che tecnico, in stile Mario Monti.
“Finirà così. Siri si avvia alle dimissioni “volontarie”, prima o dopo il colloquio con il povero Conte (patetico il tentativo della comunicazione di Palazzo Chigi, leggi Casalino, di farlo passare come un leader maschio e decisionista).
Dimissioni che leveranno le castagne dal fuoco sia del Bibitaro sia del Truce, perché, ormai lo hanno capito pure i muri, il governo fino alle Europee non può cadere. Poi dopo si vedrà.
Se davvero Salvini raggiunge o supera il 30 per cento e Di Maio ballonzola intorno al 20 il governo cadrà non c’è santo che tenga. E dopo? Oggi il Corrierone fa sapere che Mattarella non darà un governo tecnico (o comunque del Presidente) per la Finanziaria: o si va avanti con questo o elezioni. Non è proprio così.
Mattarella il governo tecnico lo farebbe eccome ma qualcuno lo deve votare e nei discreti sondaggi avuti in questi giorni il Colle si è accorto che non lo vota nessuno oltre il Pd. Questo ad oggi ma poi bisognerà mettere a conto la volontà dei parlamentari di non voler tornare a casa dopo solo un anno di Legislatura. Per cui è sempre più probabile un vivacchiare della Legislatura per qualche mese ed elezioni a marzo 2020. Magistratura permettendo.”
Dagospia