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Sergente condannato per falsi certificati: dovrà restituire 20mila euro alla Difesa

Un ex sergente dell’Esercito Italiano in servizio nella caserma Carlo Amione che si occupa dei trasporti dello stato maggiore della Difesa, è stato condannato a restituire una somma considerevole al Ministero della Difesa per aver presentato falsi certificati medici. L’ex militare, classe 1972, dovrà versare 19.945 euro nelle casse dello Stato, secondo quanto stabilito dalla Corte dei Conti.

Una lunga serie di assenze ingiustificate

Tra agosto 2020 e marzo 2021, l’ex sergente ha presentato ben 13 certificati medici falsi, tutti firmati da professionisti ignari. I documenti, che prescrivevano “terapia e riposo per ulteriori 20 giorni”, gli hanno permesso di assentarsi dal lavoro per un periodo prolungato, continuando a percepire lo stipendio.

La scoperta del raggiro

La procura militare ha scoperto l’inganno quando i medici, le cui firme apparivano sui certificati, hanno disconosciuto i documenti. L’indagine ha rivelato che tutti i certificati presentati erano falsi.

Le conseguenze legali

Il caso ha avuto diverse ripercussioni legali per l’ex sergente. Il procedimento è iniziato con il rinvio a giudizio, avvenuto il 18 luglio 2023. Successivamente, è stata emessa una condanna penale di sei mesi di reclusione. Sul piano disciplinare, l’ex militare ha subito la perdita del grado. Infine, è stato chiamato a rispondere economicamente del suo comportamento: il risarcimento, inizialmente fissato a 12.945 euro, è stato poi aumentato dalla Corte dei Conti del Lazio a 19.945 euro, segnando un significativo aggravio delle conseguenze finanziarie per l’ex sergente. Oltre a questa somma, l’ex militare dovrà anche farsi carico delle spese processuali.

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