“SEGUITE L’ESEMPIO DI VOSTRO PADRE”, IN 800 SULL’ATTENTI PER L’ADDIO AL PARÀ
800, tutti sull’attenti, chi fisicamente chi solo con il pensiero e il ricordo,
per l’ultimo saluto ad Alessandro Solimine, l’incursore del nono
reggimento “Col Moschin” originario di Torino, marito e padre di due
figli, morto tragicamente lunedì pomeriggio in un incidente stradale
sul viale D’Annunzio, a Pisa .
Folgore, rivolgendosi ai figli del paracadutista, seduti in prima fila
abbracciati a mamma Daniela. “Fate il vostro dovere costi quel che costi.
Esiste per ciascuno un compito che va svolto: tenete caro questo progetto. Il
progetto è affidato a voi. Quelli che avevano la tempra di Alessandro si
comportavano abbracciando un compito per farne una missione. Accanto a questo
comandamento c’è un secondo ammonimento: non siamo super uomini ma uomini. Alla
vanità – diceva – bisogna aderire alla vita reale. Lui amava la campagna, ed è
una metafora di chi tiene i piedi per terra. L’ultimo testamento spirituale
racchiude una dose di saggezza. Si tratta di non prendersela. E come?
Affrontando le disavventure con il sorriso, fermare la sofferenza e reagire per
continuare a vivere. E ancora: porre un limite oltre il dolore, affinché il
male non invada quel confine. Ecco perché è necessario che il bene sia la luce
che piano piano darà un senso a questo dolore”.
La Procura indaga sulla velocità dell’auto che ha centrato la Panda del
militare
cappella della caserma, ecco perché per l’ultimo saluto, i vertici della
Folgore hanno allestito la camera ardente all’interno della sala cinema dove il
parà è stato portato a spalla, avvolto dalla bandiera tricolore dai
colleghi.
“Alessandro – va avanti il parroco citando il vangelo di Matteo – l’ho
conosciuto in questi giorni, ma solo indirettamente indirettamente.
L’uomo non è fatto per la morte ma per la vita. Siamo creati per qualcosa che
va oltre e lui lo sapeva. La maggior vittoria è quella che si riporta giorno
dopo giorno vincendo con le nostre debolezza. E lui ha sfidato ogni giorno la
vita per un mondo migliore. Non è facile – prosegue – credere alla meta, ma
alzando il capo nella fede incontriamo Alessandro. Il suo volto illumina e si
fa parola. Dandoci la forza per guardare il domani”.
servizio. “In un momento tanto triste siamo riusciti ricordare il nostro
collega ed amico toccando le corde della sensibilità dei familiari e dei
commilitoni”.
stata trasferita al cimitero dei Lupi per la cremazione.

 
			