“SE L’ARMA CI ASSORBE, DIVENTEREMO IL VIRUS CHE PORTERÀ IL SINDACATO TRA I MILITARI. E ANCHE IL DIRITTO DI SCIOPERO”
“Nonostante i tentativi del nostro comandante, Cesare Patrone, di comprimere diritti e prerogative del personale, la nostra Amministrazione nel corso di una riunione con i sindacati ha dovuto confermare che gli operatori del Corpo forestale dello Stato godono, quale unica forza di polizia in Italia, della prerogativa del diritto di sciopero, anche se manca a tutt’oggi un vero e proprio regolamento di attuazione”.
Lo afferma Marco Moroni, segretario generale del Sapaf, la maggiore organizzazione per numero di iscritti dei forestali, che preannuncia una grande mobilitazione nazionale da attuare in settembre, alla ripresa dei lavori.
“Aver ‘costretto’ il nostro ministero e la nostra Amministrazione – dice Moroni – a confermare e regolamentare il diritto di sciopero, previsto dalla legge, nonostante i tentativi di Patrone di frapporsi, rappresenta un risultato importante che tornerà utile nei ricorsi che ci apprestiamo a presentare; inoltre, perché, se saremo assorbiti nell’Arma dei carabinieri, diventeremo il virus che porterà la piena sindacalizzazione tra i militari. E anche il diritto di sciopero”.
“Chi pensava di averla fatta franca – conclude il sindacalista -, chi già vendeva la pelle dell’orso, chi già sognava incarichi politici prestigiosi dopo aver ‘venduto’ i propri uomini, non aveva fatto i conti con la tenacia e la voglia di lottare dei forestali che non rinunciano alla loro storia e ai loro diritti. I nostri avvocati sono già al lavoro e ne vedremo delle belle. Al governo Renzi e al ministro Martina offriamo, ancora una volta, una possibilità di dialogo. Rinviare l ‘emanazione del decreto, che deve anche cambiare almeno nella parte di tutela delle prerogative civilistiche del personale. Noi non molleremo fino alla fine”.