Scontro sulla Difesa: «Caccia in Polonia? Decida il Parlamento, non la Nato»
M5S all’attacco: «Voto in Aula sui caccia italiani in Polonia»
Roma, 16 settembre 2025 – Scoppia il caso politico attorno alla decisione del ministro della Difesa Guido Crosetto di mettere a disposizione dell’Alleanza Atlantica due caccia italiani per pattugliare lo spazio aereo al confine tra Polonia, Ucraina e Bielorussia, nell’ambito dell’operazione “Sentinella dell’Est”.
L’affondo del Movimento 5 Stelle
Per i parlamentari del Movimento 5 Stelle nelle Commissioni Difesa di Camera e Senato la scelta è grave non solo per i rischi militari, ma anche per il metodo: «Il governo non può bypassare il Parlamento», attaccano, chiedendo un passaggio immediato in Aula con voto prima di ogni decisione formale.
Nel mirino degli ex grillini di governo non c’è soltanto il merito della missione, ma anche la comunicazione del ministro. «Crosetto sta agitando lo spauracchio della Russia», accusano, «per propagandare un riarmo che peserà sulle tasche degli italiani».
La linea del M5S: meno armi, più welfare
Il Movimento contrappone alla strategia del rafforzamento militare la necessità di investimenti in scuole, ospedali e welfare. «Gli italiani non si lasciano spaventare da una propaganda terroristica sulla non prontezza del Paese in caso di aggressione. La storia dimostra che sicurezza e pace si difendono con diplomazia, dialogo e distensione, non con la corsa alle armi».
Il botta e risposta sulla Difesa
L’operazione “Sentinella dell’Est”, secondo Crosetto, servirebbe a rafforzare il fianco orientale della Nato in un momento di forte pressione geopolitica. Per il M5S, invece, «il riarmo porta solo alla guerra» e l’Italia rischia di farsi trascinare in uno scenario ad altissima tensione senza un vero mandato parlamentare.
Lo scontro politico promette di accendersi in Aula.
