Roma, perde il controllo dello scooter e precipita nel parcheggio: morta Silvia, giovane poliziotta
Non ce l’ha fatta la donna che ieri pomeriggio, poco dopo le 16, è precipitata nel parcheggio del centro commerciale Roma-Est. Silvia, così si chiamava la vittima, mamma di due figli si trovava in sella al suo scooter, stava percorrendo la rampa del parcheggio della galleria, quando improvvisamente ha perso il controllo del mezzo a due ruote. Ed è precipitata di sotto, ha fatto un ‘volo’ di diversi metri. Che, purtroppo, non le ha lasciato scampo: la donna è stata immediatamente soccorsa e portata in ospedale in condizioni critiche, ma è proprio lì che i medici, poco dopo, hanno dovuto dichiarare il decesso della 46enne.
La dinamica dell’incidente
Silvia, mamma e agente penitenziario di Roma, si trovava a bordo del suo scooter quando, improvvisamente, ha perso il controllo, per cause tutte da accertare. Ed è precipitata di sotto, nel parcheggio del noto centro commerciale Roma Est. Immediati i soccorsi: la donna è stata trasportata d’urgenza in ospedale, al Policlinico Tor Vergata, lì dove è arrivata in codice rosso. E lì dove, poche ore dopo, il suo cuore ha smesso di battere. Troppo gravi le ferite riportate in quel violento impatto: pochi istanti e la sua vita si è spezzata a bordo di quello scooter che, come ricorda l’amica del cuore, la donna aveva comprato da pochi giorni, il 1 dicembre scorso.
Il ricordo di chi la conosceva
Straziante e commovente il ricordo dell’amica del cuore di Silvia, che ha inondato i social di foto insieme. Di ricordi di un passato fatto di viaggi, sorrisi, confidenze. “Mi manchi da morire, unite per la vita” – scrive chi la conosceva da ben 33 anni. “Hai lasciato un vuoto dietro di te, senza misura. Ti porterò nel mio cuore, mia amica, mia sorella. Silvia a te che mi sei sempre stata accanto, a te che insieme abbiamo condiviso gioie e gelosi, a te che insieme abbiamo viaggiato, a te che sei stata il mio orgoglio. A febbraio avresti dovuto dare la tesi per la tua laurea, eri al NIC. Mi manchi, vorrei fosse un brutto sogno”. E invece, purtroppo, è la triste realtà. Silvia, che aveva prestato servizio anche presso l’istituto penitenziario di Rebibbia Femminile di Roma, è morta. A bordo di quel mezzo a due ruote che tanto aveva sognato e voluto.