ROMA: L’ATAC CONTINUA ILLEGITTIMAMENTE A LIMITARE I LIBERI SPOSTAMENTI DELLE FF.PP. SUI MEZZI DI TRASPORTO PUBBLICO URBANO
Si continua a vivere l’angoscia del pericolo terrorismo mentre, in contrapposizione, vengono ripetutamente pubblicizzati mezzi tecnologicamente all’avanguardia, attraverso i quali gli operatori di polizia sono in grado di fornire risposte sempre più veloci, certe ed efficaci che garantiscono prevenzione nonché illimitato controllo del territorio. Un tema alquanto complesso, quello della sicurezza, che abbraccia una moltitudine di settori strettamente collegati tra loro che oggi sembrerebbe abbiano subito un “CORTOCIRCUITO”.
In questo caso parliamo dell’indignante situazione che da tempo si verifica presso i tornelli delle metropolitane, che sta condizionando e in alcuni casi limitando il libero spostamento delle Forze dell’Ordine sui mezzi pubblici – “SEMBREREBBE UN PARADOSSO MA IN QUESTO CASO CHI CONTROLLA DIVENTA IL CONTROLLATO”.
Ma l’assurdo arcano non finisce qui, poiché qualora si verifichino i citati disservizi, a completare l’opera ci pensano i controllori ATAC che attenendosi alle rigorose disposizioni impartite dall’attenta società da cui dipendono, la quale ha anche premurosamente pensato di affiggere in bella vista un cartello per disciplinare l’accesso delle Forze dell’Ordine, non esitano ad applicare le rigorose benché illegittime disposizioni.
Tale situazione, oltre a generare momenti imbarazzanti e di tensione, che danneggiano inevitabilmente il prestigio e l’immagine dell’Istituzione, in alcuni casi compromettono il buon esito di attività di polizia. Non di rado un operatore impegnato in delicati servizi di osservazione e pedinamento, allo scopo di non farsi scorgere dal sospettato e quindi eludere fugacemente il controllo dei varchi, è costretto ad esporsi ad ulteriori rischi adottando tortuosi escamotage.
Appare quindi inverosimile che nell’area urbana della Capitale, i cui numerosissimi obiettivi sensibili ruotano come una roulette russa nel mirino del terrorismo internazionale, si verifichi una situazione simile – questo emerge da alcuni documenti già trattati nelle sedi Istituzionali dai delegati militari Giuseppe LA FORTUNA e Carmine CAFORIO -. In realtà, nonostante le numerose segnalazioni, delibere e dibatti avvenuti in tutte le sedi Istituzionali, non si è riusciti ancora a far rispettare quello che prevede la norma, la cui finalità, come è stato già rilevato anche nelle sedi giurisdizionali competenti, tende a favorire la prevenzione e la repressione dei reati sui mezzi di pubblico trasporto in tema di pubblica sicurezza, per la quale la competenza legislativa resta riservata esclusivamente “ALLO STATO E NON AD UNA SOCIETÀ CHE OLTRETUTTO CONTINUA A PRETENDERE INDEBITAMENTE UNA CONVENZIONE A FRONTE DI UN DIRITTO SANCITO DA UNA FONTE NORMATIVA CHIARA E PERENTORIA”.
La Legge non ammette ignoranza e ancor di più NON conferisce all’ATAC il potere di adottare, attraverso libere interpretazioni o iniziative di sorta, PROVVEDIMENTI CHE MINACCIANO LA SICUREZZA DEL NOSTRO PAESE E SOPRATTUTTO CHE VIOLINO IL D.P.R. 2010/90 – TU Disposizioni regolamentari in materia di Ordinamento Militare – Libro Primo ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI – Titolo III riservato alle Forze Armate Capo VII Norme di servizio per l’Arma dei Carabinieri ove è sancito dall’Art. 236 e art. 1115 del D.P.R. 15.03.2010 n. 90 “FACOLTÀ DEI MILITARI DELL’ARMA”, il cui testo recita in modo chiaro:
“IL PERSONALE DELL’ARMA DEI CC, SE IN UNIFORME E/O MUNITO DEL TESSERINO DI RICONOSCIMENTO, HA IL DIRITTO DI SPOSTARSI LIBERAMENTE SUI MEZZI DI TRASPORTO PUBBLICO URBANO”.
Appare desumibile che non serva alcuna CONVENZIONE, pertanto non rimane altro che far valere questi elementi in punto di diritto, così come ribaditi dalla giurisprudenza consolidata, auspicando che la società ATAC che ha intrapreso questa iniziativa impropria rimuova i cartelli apposti indebitamente all’entrata di ogni metropolitana adeguandosi immediatamente alla normativa vigente altrimenti, prima che accadano fatti connessi che mettano in pericolo l’ordine e alla sicurezza pubblica, l’ultima strada da percorrere è quella d’interessare il Ministro dell’Interno della grave e inadempienza.
Il senatore Gasparri ha annunciato di Interrogare Ministro della Difesa sulla vicenda.