RIORDINO, M.A.- 8: ATTENZIONE AL RISCHIO “DEMANSIONAMENTO” E PERDITA DI OPPORTUNITA’
Pubblichiamo una la lettera a FICIESSE pervenuta da alcuni lettori sul progetto di riordino delle carriere e
Si illustra brevemente il vulnus della questione.
Nello schema di decreto legislativo relativo al riordino delle carriere delle FF.PP e FF.AA., viene introdotta quale figura apicale del ruolo Ispettori il grado di Luogotenente, unico nuovo grado previsto dal nuovo schema di progressione delle carriere. A tale grado accederanno gli Ispettori che al 01.01.2017 rivestono il grado di Maresciallo Aiutante da più di otto anni. Sarà introdotta la nuova qualifica di “Luogotenente Cariche Speciali”, alla quale si accederà dopo 4 anni nel (nuovo) grado di Lgt.
Prendendo come spunto quanto esposto dal Signor Comandante Generale del Corpo nel corso dell’audizione del 31 marzo 2017 innanzi alle Commissioni riunite I (Affari Costituzionali) e IV (Difesa) della Camera dei Deputati, al Luogotenente Cariche Speciali saranno “demandate le più elevate responsabilità tra tutti i gradi sub-direttivi”. Tale assunto richiama inequivocabilmente il disposto del punto 2.b della Circolare 218000/310 del Comando Generale – I Reparto, datata 6 luglio 2005 ed attualmente vigente, in cui vengono attribuite al “maresciallo aiutante luogotenente […] funzioni di massima responsabilità ed impegno operativo nel ruolo”. A cascata, per il medesimo ragionamento appena espresso, ai militari che rivestiranno il nuovo grado di Luogotenente verranno ragionevolmente attribuite le funzioni attualmente di competenza del Maresciallo Aiutante, ossia quelle di “maggiori livelli di responsabilità e più elevato impegno” rispetto agli ispettori dei gradi più bassi, come il comando di Brigate, di Sezioni Operative in sede di Gruppo /Compagnia, di Stazioni SAGF, di unità navali maggiori etc.
E’ lecito pertanto porre la seguente domanda: “ quali saranno le prospettive dei marescialli aiutanti con meno di otto anni nel grado?”. Allo stato attuale pare ragionevole pensare che gli MA-8 saranno l’unica categoria di personale oggetto di una consistente penalizzazione, per l’inserimento di un nuovo grado apicale e di una nuova qualifica.
In primo luogo, perderanno le funzioni e le attribuzioni proprie di un grado apicale per l’inserimento del grado sovraordinato di Luogotenente e della qualifica di Luogotenente C.s., nonostante abbiano raggiunto il grado di MA con le identiche modalità di avanzamento dei futuri colleghi Luogotenenti.
Inoltre, come non sottolineare la diffusa sensazione di dover assistere ad un arretramento della meritocrazia in favore dell’indifferenziata progressione di carriera per mera anzianità. Un segnale demotivante per il personale che ha sempre offerto il massimo contributo operativo in nome dell’efficienza e del prestigio dell’istituzione di appartenenza e che, al seguito dell’introduzione delle novità del progetto di riordino,vedrà incombere dubbi e frustrazioni per aver dato il massimo nel corso della carriera soltanto per ritrovarsi in premio una esigua anzianità relativa maggiore rispetto ai colleghi che verranno massivamente promossi “ope legis” al medesimo grado di maresciallo aiutante.
Si ritiene logico poter affermare che, allo stato attuale, Marescialli aiutanti e Marescialli aiutanti-Luogotenenti costituiscano un “sub-ruolo” all’interno del ruolo Ispettori, a fronte delle maggiori responsabilità demandate rispetto al resto dei colleghi della medesima categoria. Fino a prova contraria, ad oggi, entrambe tali figure rivestono giuridicamente il medesimo grado, ossia Maresciallo Aiutante.
A conti fatti, con il riordino:
– i marescialli aiutanti con qualifica luogotenente assumeranno la “carica speciale” accanto al nuovo grado di Luogotenente, e coloro tra questi che avranno più di 6 anni nella attuale qualifica potranno accedere, in via transitoria, al concorso “per titoli” (senza laurea, triennale o magistrale che sia) per diventare Sottotenente previo corso di pochi mesi e con la concreta prospettiva di non essere soggetti a gravosi trasferimenti;
– i marescialli aiutanti con anzianità maggiore di 8 anni verranno promossi “ope legis”, senza reali valutazioni di merito, Luogotenenti, e sulla base della pregressa anzianità nell’attuale grado godranno di riduzioni di permanenza per l’assunzione della qualifica “carica speciale” proprio in ragione della pregressa anzianità nel predetto “sub-ruolo”;
– i marescialli aiutanti con anzianità minore di 8 anni rimarranno marescialli aiutanti, verranno sottoposti ad ulteriore procedura a scelta (ancorché con numeri potenzialmente favorevoli) per l’avanzamento al nuovo grado di Luogotenente e saranno, come anzidetto, “risucchiati all’indietro” nella scala gerarchica a fronte della promozione di massa dei colleghi rimasti nel grado di Maresciallo Capo che abbiano anzianità maggiore di 8 anni e che diventeranno anch’essi Marescialli aiutanti.
In sostanza non sono chiare le motivazioni in base alle quali gli “M.A. – 8” saranno gli unici appartenenti al “sub-ruolo” MA-LGT (che riteniamo innegabile che di fatto esista):
– a vedere disperso il merito per aver superato una durissima selezione, basata principalmente sulla valutazione della carriera fino a quel momento svolta;
– ad avvertire la spiacevole sensazione di subire un demansionamento e di perdere opportunità professionali rispetto agli attuali colleghi parigrado che verranno promossi Luogotenenti sulla sola base del possesso di una maggior anzianità nel grado.
Le perplessità sul riordino aumentano esponenzialmente quando si procede ad una rilettura dei principi posti dalla Legge n. 124 del 7 agosto 2015 “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”, la quale tra i numerosi provvedimenti, ha delegato il Governo ad “adottare uno o più decreti legislativi per modificazioni agli ordinamenti del personale delle Forze di polizia, anche attraverso la revisione della disciplina in materia di reclutamento, di stato giuridico e di progressione in carriera,
– tenendo conto del merito e delle professionalità, nell’ottica della semplificazione delle relative procedure,
– prevedendo l’eventuale unificazione, soppressione ovvero istituzione di ruoli, gradi e qualifiche e la rideterminazione delle relative dotazioni organiche, comprese quelle complessive di ciascuna Forza di polizia […].
– nonché assicurando il mantenimento della sostanziale equiordinazione del personale delle Forze di polizia e dei connessi trattamenti economici, anche in relazione alle occorrenti disposizioni transitorie, fermi restando le peculiarità ordinamentali e funzionali del personale di ciascuna Forza di polizia[…]”.
Di fronte a tale espressa previsione normativa non si può non constatare che il riordino delle carriere avrebbe dovuto privilegiare il merito e non privilegiare esclusivamente la progressione di carriera ad anzianità. Giova specificare che nessuno tra coloro che in questa sede pone all’attenzione, serenamente e con spirito costruttivo, tali criticità ritiene di essere più meritevole, in senso assoluto, dei colleghi che li raggiungeranno nel grado di M.A. o dei parigrado che diventeranno Luogotenenti per disposizione legislativa; ma tutti ritengono legittimo interrogarsi sui motivi per i quali l’Amministrazione,prima facie, intende rinunciare a valorizzare il positivo mix tra dinamismo ed esperienza che il giovane Maresciallo Aiutante rappresenta.
Per tutti i Marescialli Aiutanti del Corpo, il superamento delle rispettive procedure di avanzamento ha da sempre rappresentato il coronamento dei seguenti obiettivi:
1) l’ impegno ad assumere maggiori responsabilità operative e dimostrare il proprio valore professionale e personale, non di certo per un mero miglioramento in termini di retribuzione;
2) il costituire punto di riferimento dei colleghi e dei Superiori, come anzidetto, e non l’ostentazione sulle spalline di un grado superiore a quello di provenienza;
3) la concreta ed effettiva potenzialità ad essere i più prossimi collaboratori dei Signori Ufficiali nonché loro vicari all’occorrenza, (non è un caso che la denominazione del grado sia quella di “Aiutante”) mentre il riordino delle carriere così come prospettato avrebbe l’effetto di svilire il grado di Maresciallo aiutante nel quale confluirebbero ope legis tutti i Marescialli capo che non hanno superato le procedure di avanzamento previste.
Il riordino delle carriere, in una visione moderna e con un’adeguata proiezione al futuro, avrebbe dovuto rappresentare lo stimolo in più per fare sempre meglio, affinché venisse premiato il merito di carriera, il titolo di studio e la propensione all’assunzione delle maggiori responsabilità che, al pari dei colleghi più anziani, i molti MA-8 oggi hanno palesato sul campo, mentre nel prossimo futuro vedranno realizzarsi la concreta prospettiva di essere l’unico cluster del personale I.S.A.F. ad essere non solo raggiunto massivamente nel grado, ma anche e soprattutto a venire di fatto proiettato all’indietro anziché in avanti.
Per aver consentito l’espressione libera e democratica delle riflessioni sopra esposte, un gradito e sentito ringraziamento va all’associazione Ficiesse, diventata il riferimento indiscusso delle tematiche inerenti il comparto e che, tramite il proprio sito, ha costituito luogo di libero confronto democratico e costruttivo, in cui si è dibattuto, spesso anche con toni aspri, delle tematiche inerenti il riordino, ma sempre nel rispetto reciproco degli utenti e dei vincoli imposti dal nostro status. Un esempio unico, moderno, possibile modello di riferimento e soprattutto esempio pratico di come sia possibile discutere, proporre, confrontare idee e proposte anche per i militari, nel completo rispetto delle norme e delle regole.
L’appello conclusivo, a margine di questa ampia riflessione, è rivolto alla Rappresentanza Centrale alla quale si chiede di fornire ascolto in via diretta ai promotori di questa iniziativa affinché si pervenga, in sinergia con la Superiore Gerarchia, a soluzioni eque, logiche e condivise – anche sulla base di proposte già dinamicamente elaborate, discusse e condivise dalla maggioranza degli interessati – per la problematica in questa sede rappresentata, attualmente fonte di delusione per le legittime aspettative di chi oggi riveste il grado di Maresciallo Aiutante e ne ha già assunto le relative responsabilità o si accinge, con il medesimo entusiasmo e senso del dovere già rappresentati, ad assumerle.