RIORDINO + CONTRATTO. TRA REALI RISULTATI E CURIOSE AUTO-ASSOLUZIONI. “PERCHÉ SONO ARCINOTE LE CIFRE RIFERITE AL RESTO DELLA TRUPPA E TOTALMENTE SCONOSCIUTE QUELLE DEI NEO DIRIGENTI?”
(A cura di Vittorio BERTI per Assodipro Nazionale) – Per il Comparto Sicurezza e Difesa gli ultimi due anni sono stati importanti e caratterizzati dall’obiettivo di perseguire e portare a casa provvedimenti attesi da tempo: (pseudo) riordino e contratto. Ora, finalmente, a risultati ottenuti (conquistati?) possiamo fare un bilancio, confrontando i benefici ottenuti dalla neo dirigenza e dal resto del personale, ovvero rispettivamente da circa 10.000 e 420.000 lavoratori. Qualcuno dice che sarebbe ora di chiudere con la storia del riordino, che oramai è acqua passata, io sarei pure concorde, peccato che non c’è tabella di sindacato di polizia, CoCeR militare e associazioni di militari che non ricomprenda anche il riordino; molto più semplicemente o vale sempre o non vale mai…..per i sindacati e cocer vale e quindi mi adeguo.
La domanda che pongo è: perché sono arcinote le cifre riferite al resto della truppa e totalmente sconosciute quelle dei neo dirigenti? Eppure il portale NOIPA ha ufficializzato le buste paga e, inoltre, la semplice lettura della norma già offriva cifre sufficienti per dare almeno un’idea dei numeri in gioco.
Dimenticanza? Diversa priorità? Imbarazzo? Vergogna? Tacito accordo?
Comunque sia, ecco un dato di riferimento per valutare gli effetti del riordino:
- VQA ( parificato a Dirigente Forza Armata )con 25 anni di servizio (totali) + 625 € lordi circa.
- Sovr. Capo ( non dirigente di FF.AA. ) con 25 anni di servizio (totali) + 60 € lordi circa.
Il confronto con il contratto non si può ancora fare, almeno con precisione, perché il provvedimento del (pseudo) riordino ha comportato che la neo dirigenza sia uscita dal circuito “Accordo contrattuale triennale” per transitare in quello degli “aumenti periodici biennali”. In poche parole noi (420.000 lavorator*) fino al 2020 avremo un altro contratto (magari in ritardo e con arretrati irrisori) mentre la neo dirigenza (10.000 lavoratori*) nello stesso periodo avrà 2 scatti biennali (con riconoscimento pieno dell’eventuale arretrato).
Pertanto, per il momento, il nostro Sovr C con 25 anni di servizio segna + 117€ lordi circa mentre il VQA con 25 anni di servizio 0.
In definitiva, tra (pseudo) riordino e contratto
- Sovr C con 25 anni di servizio = +180 € lordi (compresi somme extra fino al 2020)
- VQA con 25 anni di servizio = + 625 € lordi …in attesa del primo scatto biennale ……(anche per loro vale certamente il detto “pochi, maledetti e subito”).
Per non parlare di chi è ancora convinto della bontà di un risultato che vede riconosciuta la dirigenza dopo solo 13 anni di servizio ed il raggiungimento della qualifica di Ass.C/ App.Sc dopo 14 !!!!!!
Affrontando il discorso contratto, tra le pseudo conquiste contrattuali rivendicate da alcune OO.SS. e rappresentanze militari vi è quella che ha allungato a 18 mesi il termine di fruizione delle ferie (congedo/licenza ordinario/a in termine tecnico). Tale “conquista” altro non è che una previsione dell’art. 10 del D.Lgs 66/2003, più precisamente nella parte modificata dal D.Lgs 213/2004; i più informati (????) ricorderanno/sapranno che il D.Lgs 66/2003 altro non è che la norma attuativa delle direttive europee su alcuni aspetti dell’organizzazione del lavoro e sulle conseguenti tutele.
Possiamo dire “BENE, FINALMENTE ANCHE POLIZIE E FORZE ARMATE SI VEDONO RICONOSCIUTE TUTELE EUROPEE PREVISTE PER IL MONDO DEL LAVORO ?”
Risposta: NO, vediamo perché.
Il D.Lgs 66/2003 introdusse molte norme a tutela dei lavoratori, talmente importanti che il legislatore (nello specifico il Governo Berlusconi) lo modifico’; si passò dalla previsioni di decreti attuativi specifici per le Forze di Polizia e quelle Armate alla esplicita esclusione -decretata proprio con il D.Lgs 213/2004- , di quelle tutele per le forze di polizia e le forze armate. Cosa spavento’ il governo Berlusconi (ed i successivi che non hanno mai riconosciuto ai lavoratori* del comparto le tutele obbligatorie europee)? Basta leggere la norma:
- Orario max settimanale 48 ore compreso lo straordinario (art.4)
- Lo straordinario deve essere compensato con maggiorazioni retributive rispetto l’ordinario (art. 5)
- Tutele sul lavoro notturno con valutazione dello stato di salute dei lavoratori notturno (art 14)
- Trasferimento al lavoro diurno del lavoratore per motivi di salute (art. 15)
- Riduzione orario di lavoro per i lavoratori notturni e specifiche maggiorazioni economiche (art. 13)
In poche parole, nel contratto si è già prevista l’applicazione di una parte di una legge che non si dovrebbe applicare a noi ma non quelle (di quella stessa legge) che garantirebbero tutele della salute, welfare e maggiore retribuzione. Aumentare la possibilità di dilazionare le ferie non è un aiuto per i colleghi (che continuano a sconoscere/sottovalutare temi connessi al giusto recupero, alla conciliazione dei tempi di vita con quelli di lavoro, dello stress lavoro correlato, ecc) ma solo fare un favore ad una amministrazione in grave deficit di organici che si tiene su solo grazie allo spropositato ricorso allo straordinario, volutamente sottopagato, ed alla limitata fruizione delle ferie. Ferie rinviate, troppi straordinari, riposi annullati …. A vantaggio di chi?
PERCHÉ NON RIVENDICARE TUTTE LE PREVISIONI DEL D.LGS 66/2003?
QUESTI SIGNORI SONO AL CORRENTE CHE LA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA, IN BEN DUE SENTENZE, SI E’ GIA’ PRONUNCIATA CIRCA L’OBBLIGO DI APPLICAZIONE DEL D.LGS 66/2003 e s.m.i. NEI CONFRONTI DELLE FORZE DI POLIZIA E ARMATE, RICONOSCENDO SOSPENSIONE DI APPLICAZIONE SOLO IN CASO DI EMERGENZE (Terremoti, alluvioni, atti terroristici; ecc)?
Un consiglio a questi signori possiamo darlo: provate a vedere quali sono le ricadute positive sui lavoratori del Pubblico Impiego che rispettano le previsioni del D.Lgs 66/2003; leggete il CCNL relativo al personale del Comparto Funzioni Centrali riferito al triennio 2016/18….. scoprirete un mondo di diritti, tutele e riconoscimenti economici che ancora oggi a noi vengono negati; riduzioni di orario per i turnisti, turnazioni continuative specifiche che rispettano i cicli circadiani dei lavoratori* e quindi aumentano le forme di tutela della loro Salute, maggiorazioni dal 15% al 30% per ogni ora di notturno, notturno festivo, ecc.
Registro, poi, un curioso comportamento da parte di alcuni rappresentanti sindacali e componenti delle rappresentanze militari, ovvero la totale incapacità di rispettare quella che dovrebbe essere la regola cardine nei rapporti tra lavoratore e rappresentante: questi signori rifiutano ogni concreto confronto, ogni critica, ogni voce discorde rispetto il loro operato.
Spiegano, come si rivolgessero ad una platea di ignoranti, con un approccio più simile a quello tra regnanti e sudditi piuttosto che di voce ed interessi di chi rappresentano. Quando, poi, sono costretti all’evidenza dei fatti, si rifugiano nella pochezza della giustificazione “siamo stati costretti alla firma”…. Dando la misura del loro ruolo: un sindacalista o un rappresentante “costretto” ha abdicato al proprio ruolo…. Si faccia, quindi, da parte.
Si chiedono, questi signori, se ai lavoratori del Comparto Sicurezza e Difesa fosse chiesto (come avviene per alcune categorie di lavoratori) di esprimersi su (pseudo) Riordino e Contratto in un referendum quale sarebbe il responso ?
Eppure ancora un piccolo margine c’è, ovvero la parte normativa del contratto, anche se le risorse sono pochissime e certamente nemmeno lontanamente sufficienti a coprire le tutele previste ed ancora negate, soprattutto nei riguardi dei lavoratori turnisti e notturni.
Il problema è che dalla firma del Contratto si è tutto fermato ….. così come il diritto ai nostri diritti.
Vittorio Berti, lavoratore della Polizia di Stato.