Rinnovo economico-normativo: il Cocer incontra i Coir e punta alla specificitá e alla previdenza.
In questa settimana si sono aperte ufficialmente le procedure negoziali per il rinnovo economico-normativo 2019/2021.
Il COCER Comparto Difesa unito ha richiesto al Ministero della Funzione Pubblica, Fabiana Dadone, pregiudizialmente all’apertura dei lavori, interventi volti a:
1) incrementare le risorse da assegnare esclusivamente alla specificità del Comparto, definendo con immediatezza il ruolo negoziale del Cocer;
2) assicurare che le risorse per il rinnovo contrattuale 2019-2021 siano adeguate a garantire un incremento dignitoso per il personale, anche in previsione di una rivisitazione dello strumento militare in merito alla modifica urgente della Legge n. 244 del 2012 per il quale si richiede un immediato tavolo di confronto;
3) aprire attraverso la legge sulla specificità il tavolo della previdenza, contestualmente all’attuale periodo concertativo e
4) rivedere la ripartizione delle risorse stanziate per l’apertura del tavolo concertativo suddividendole in maniera equa tra i Comparti in quote pro-capite.
Nella giornata del 29 ottobre, si è svolta una video tele conferenza tra il COCER Esercito e tutti i Consigli Intermedi della Rappresentanza dell’Esercito inerente all’attività di confronto relativamente alle procedure negoziali per il rinnovo economico normativo 2019-2021.
Il Consiglio Intermedio del Comando Truppe Alpine ha prodotto un primo documento dettagliato – con riserva di incrementarlo ulteriormente – in considerazione di quelli che saranno i prossimi momenti di confronto tra la base rappresentata dell’Area.
Analoga cosa ha fatto il Consiglio Intermedio del Comando Logistico dell’Esercito, il quale, oltre a riservarsi di produrre un documento, ha posto l’attenzione sulla eventuale defiscalizzazione delle indennità operative e sulla necessaria regolamentazione dello Smart Working in ambito Forza Armata.
Il Comando Forze Operative Nord ha richiesto interventi mirati sulla parte normativa.
Molti punti sono stati trattati. Alcuni concernenti le ataviche problematiche relative a norme che necessitano di una rimodulazione considerato che, da oltre 30 anni, alcuni concetti (come l’orario di lavoro e l’orario di servizio) non sono più estranei alle Forze Armate; altri riferiti alla problematica del caro vita e alla questione alloggi.
Inoltre, si è posta l’attenzione sulla Previdenza e sul riconoscimento di specifiche professionalità in termini di parità di trattamento.
Ovviamente, come già premesso, questi sono punti di una prima proposta che necessita di integrazioni, ma che tiene in debita considerazione alcune precise problematiche delle Aree rappresentate.
Non sono i classici calderoni dove si mischiano elementi alla rinfusa solo per acchiappare like sui social e che poi si rivelano un buco nell’acqua.
Su tali problematiche, appare strano e fuori da ogni logica come alcuni sedicenti rappresentanti, pare anche esponenti di associazioni sindacali, possano avanzare ipotesi di distribuzione delle risorse a disposizione su determinate norme accessorie e non sullo stipendio fisso e continuativo.
Anche il più scansafatiche di un Istituto Commerciale, amante delle figure dei libri scolastici e con la testa impegnata a spiegarsi perché l’acqua dalle montagne scende a valle e non viceversa, sa benissimo che la parte accessoria stipendiale non è quella fissa e continuativa e pertanto non tutto il personale beneficia di incrementi stipendiali, ma una sola parte di esso.
Avremmo preferito ascoltare questa filosofia spiccia dai rappresentanti delle Amministrazioni e non da chi è deputato a rappresentare il personale. I tecnici dei Dicasteri hanno un certo pudore ad avanzare ipotesi del genere.
Per carità, magari quelli “strani” siamo noi, ma quando abbiamo iniziato questo percorso, abbiamo scelto di affrontare questa missione con serietà e concretezza, lontani da qualsivoglia populismo demagogico che nulla produce per i nostri diritti e per il nostro salario.
Fermo restando che ognuno è libero di pensarla come vuole, di fare ciò che vuole e di scrivere ciò che vuole, vendendo il solito “pacchetto”, come quelli che ci propinano in tv creme miracolose assicurandoci l’eterna giovinezza; noi preferiamo rimanere aggrappati alla realtà, alle cose fattive, al concreto, puntando sul lavoro, sulla competenza e sulla veridicità delle cose.
Francesco Gentile e Antonino Duca
Delegati Cocer Interforze