RIAMMISSIONE IN SERVIZIO DEI MILITARI CONGEDATI E POI ASSOLTI. IL RIORDINO LO PREVEDE MA LA DIFESA RITARDA IL DECRETO
Quella di Francesco Raiola è una storia che vi avevamo raccontato in passato. Francesco Raiola è un militare di 36 anni, nel 2011 viene accusato di traffico e ricettazione di stupefacenti. Raiola viene catturato come trafficante di droga per via di alcune intercettazioni lette con la lente del pregiudizio dai pm di Torre Annunziata. «Io – racconta il militare che è stato in Afghanistan e Kosovo – parlavo di mozzarelle, due chili, ma loro si erano convinti che si trattasse di una partita di stupefacenti. E quando con un collega discutevo della Tv con ingresso Mediaset per le partite, non utilizzavo un linguaggio criptato come loro pensavano, ma effettivamente di un apparecchio da comprare in un centro commerciale». Vive un calvario incredibile: trascorre oltre 4 mesi agli arresti domiciliari, sconta 21 giorni di carcere, di cui quattro in cella di isolamento nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Ma è innocente. Viene scagionato da ogni accusa, però non riesce ad essere reintegrato in servizio.
Il giovane militare, ingiustamente arrestato, dopo il processo e le relative spese subisce l’onta del congedo, rassegnandosi alla disoccupazione nonostante palesemente innocente. Sono stati fatti, da allora, numerosi articoli ed interrogazioni parlamentari per arrivare, finalmente, al dlgs 94/2017 “Disposizioni in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze armate, ai sensi dell’articolo 1, comma 5, secondo periodo, della legge 31 dicembre 2012, n. 244.” Si il Riordino delle Carriere. Perchè tra le tante polemiche di questi giorni, qualcosa di buono c’è, infatti all’interno del Decreto Legislativo sul riordino delle carriere del personale delle Forze Armate è stato inserito un articolo che prevede la riammissione in servizio per i casi di chi è stato vittima di errori giudiziari come quello del soldato Raiola.
“Art 8, lett.”I”, comma 1bis, Con il decreto del Ministero della difesa di cui al comma 1 sono altresì definite le modalità di riammissione in servizio, a domanda, dei volontari in ferma prefissata quadriennale ovvero in rafferma biennale esclusi dalle procedure di immissione nei ruoli dei volontari in servizio permanente in quanto sottoposti a procedimento penale, nei casi in cui successivamente sia stata disposta l’archiviazione o il procedimento penale si sia concluso con sentenza irrevocabile che dichiari che il fatto non sussiste o che l’imputato non lo ha commesso o che il fatto non costituisce reato. La domanda di riammissione deve essere presentata entro centottanta giorni dalla data in cui il provvedimento è divenuto irrevocabile. Resta fermo il possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente per la permanenza in servizio.».”
Tutto sembrerebbe pronto per riammettere in servizio Francesco Raiola, ma come al solito manca qualcosa, il solito cavillo burocratico che ritarda provvedimenti semplici. Si attende infatti il decreto del Ministro della Difesa che porrebbe finalmente fine al calvario, non solo di Raiola, ma di tutti i militari, i volontari congedati, vittime di errori giudiziari.