RENZI PREFERISCE IL CONCERTO DI MORANDI E BAGLIONI AL CAPEZZALE DEL POLIZIOTTO FERITO
(di Monica Cucci) – Quando c’è da fare passerella Matteo
Renzi non manca mai. Neanche quando, nelle stesse ore in cui si fa
fotografare al concerto di Claudio Baglioni e Gianni
Morandi, all’Olimpico di Roma, in un letto di ospedale un poliziotto, Nicola
Barbato, agonizza a causa di un agguato avvenuto a Napoli qualche ora
prima, con un latitante in fuga.
Renzi non manca mai. Neanche quando, nelle stesse ore in cui si fa
fotografare al concerto di Claudio Baglioni e Gianni
Morandi, all’Olimpico di Roma, in un letto di ospedale un poliziotto, Nicola
Barbato, agonizza a causa di un agguato avvenuto a Napoli qualche ora
prima, con un latitante in fuga.
Per quell’agente che faceva il suo dovere,
neanche un tweet, neanche un messaggino di conforto, di quelli che in genere
riserva ai vincitori dei tornei di tennis. Come al solito, il premier preferisce
l’ottimismo dello show alla tristezza della cronaca nera, visto che quando in
Italia accade qualcosa di spiacevole, dalle alluvioni tragiche alle stragi di
camorra, come in queste settimaeìne a Napoli, lui non c’è mai. Il premier
e la moglie hanno assistito al concerto seduti accanto al presidente del
Coni, Giovanni Malagò, in mezzo al pubblico, nel primo anello della
tribuna Tevere del Centrale del Foro Italico, nei pressi del palco. Renzi –
narrano le cronache – ha cantato in coro con il pubblico diverse canzoni
proposte dai due artisti, e con particolare partecipazione “Strada facendo” di
Baglioni a “C’era un ragazzo che come me…” di Morandi. A poca distanza c’era
anche il presidente dell’Alitalia e del Comitato promotore Roma 2024, Luca di
Montezemolo.
neanche un tweet, neanche un messaggino di conforto, di quelli che in genere
riserva ai vincitori dei tornei di tennis. Come al solito, il premier preferisce
l’ottimismo dello show alla tristezza della cronaca nera, visto che quando in
Italia accade qualcosa di spiacevole, dalle alluvioni tragiche alle stragi di
camorra, come in queste settimaeìne a Napoli, lui non c’è mai. Il premier
e la moglie hanno assistito al concerto seduti accanto al presidente del
Coni, Giovanni Malagò, in mezzo al pubblico, nel primo anello della
tribuna Tevere del Centrale del Foro Italico, nei pressi del palco. Renzi –
narrano le cronache – ha cantato in coro con il pubblico diverse canzoni
proposte dai due artisti, e con particolare partecipazione “Strada facendo” di
Baglioni a “C’era un ragazzo che come me…” di Morandi. A poca distanza c’era
anche il presidente dell’Alitalia e del Comitato promotore Roma 2024, Luca di
Montezemolo.
Renzi e il solito ottimismo di
facciata
facciata
«Grazie alle riforme strutturali l’Italia è
ripartita. Ora la sfida più grande è restituire fiducia ai nostri concittadini.
Sono certo che siamo sulla strada giusta e, tutti insieme, ce la faremo»,
scrive il premier Matteo Renzi nella sua rubrica sull’Unità, dalla quale
settimanalmente dispensa pillole di ottimismo. Anche sul fronte previdenziale.
«Il problema delle pensioni è forte e sentito, tutta via dobbiamo trovare il
giusto equilibrio», scrive il premier. «Da una lato c’è un sistema
pensionistico che non può costare cone in passato, dall’altro ci sono persone
che vorrebbero godere della pensione non troppo tardi, magari prendendo anche
qualcosa in meno. Va trovato l’equilibrio, ci stiamo provando». Ed ancora,
sull’immigrazione: «La novità di queste ultime settimane è che l’Europa,
finalmente, sembra essersi svegliata. Adesso vediamo se da Bruxelles
arriveranno fatti, non solo parole. Nel frattempo – aggiunge – l’Italia
continuerà a fare la sua parte: salvare tutti, accogliere chi ha diritto,
garantire condizioni di vita diverse in Africa e Medio Oriente, anche
attraverso la cooperazione internazionale. E’ una strada lunga ma l’Italia deve
essere orgogliosa di quanto la sua gente sta facendo».
ripartita. Ora la sfida più grande è restituire fiducia ai nostri concittadini.
Sono certo che siamo sulla strada giusta e, tutti insieme, ce la faremo»,
scrive il premier Matteo Renzi nella sua rubrica sull’Unità, dalla quale
settimanalmente dispensa pillole di ottimismo. Anche sul fronte previdenziale.
«Il problema delle pensioni è forte e sentito, tutta via dobbiamo trovare il
giusto equilibrio», scrive il premier. «Da una lato c’è un sistema
pensionistico che non può costare cone in passato, dall’altro ci sono persone
che vorrebbero godere della pensione non troppo tardi, magari prendendo anche
qualcosa in meno. Va trovato l’equilibrio, ci stiamo provando». Ed ancora,
sull’immigrazione: «La novità di queste ultime settimane è che l’Europa,
finalmente, sembra essersi svegliata. Adesso vediamo se da Bruxelles
arriveranno fatti, non solo parole. Nel frattempo – aggiunge – l’Italia
continuerà a fare la sua parte: salvare tutti, accogliere chi ha diritto,
garantire condizioni di vita diverse in Africa e Medio Oriente, anche
attraverso la cooperazione internazionale. E’ una strada lunga ma l’Italia deve
essere orgogliosa di quanto la sua gente sta facendo».