Marina militare

Regione Liguria: Il nuovo capo di gabinetto vuole lavorare in uniforme. Ma serve l’ok di Crosetto

Un inedito caso di protocollo agita i corridoi della Regione Liguria, dove il neo governatore Marco Bucci si appresta a richiedere un’autorizzazione formale al Ministero della Difesa per una questione tanto singolare quanto simbolica.

CURRICULUM E PROFILO

Nato a Novi Ligure nel 1967, il contrammiraglio Massimiliano Nannini ha alle spalle una lunga carriera nella Marina Militare. Dal 20 luglio 2020 ha ricoperto il prestigioso incarico di Direttore dell’Istituto Idrografico della Marina a Genova, prima di assumere il nuovo ruolo in Regione.

QUESTIONE DI FORMA E SOSTANZA

Il protagonista, recentemente nominato capo di gabinetto regionale, vorrebbe mantenere la sua divisa della Marina Militare nell’esercizio delle nuove funzioni. «L’uniforme l’ho indossata tutti i giorni per 38 anni», afferma Nannini, attualmente in aspettativa dalle Forze Armate, «mi va bene anche lavorare in giacca e cravatta, ma comprendo che potrebbe aiutare a veicolare il messaggio di discontinuità che si vuole trasmettere».

UN CAMBIO DI ROTTA

La richiesta si inserisce in un contesto di profondo rinnovamento dell’amministrazione regionale, segnata da recenti vicende giudiziarie. «Chi mi ha preceduto forse anche volutamente non aveva compiti assegnati, io li definirò con precisione», dichiara fermamente il contrammiraglio, aggiungendo: «Con me non succederà più che incontri privati avvengano in uffici pubblici».

PRECISAZIONI E SCARAMANZIA

Nannini tiene a marcare le distanze da possibili strumentalizzazioni: «Non ho un incarico politico, ma amministrativo. Di politica non capisco niente», sottolinea con decisione, respingendo ogni paragone con altre figure militari in politica: «Guai a chi mi paragona a Vannacci, avessi voluto mi sarei candidato».

Un aneddoto rivela il clima che si respira negli uffici regionali. «Quando mi hanno mostrato il nuovo ufficio», racconta il contrammiraglio, «mi è stato detto che gli ultimi due occupanti hanno avuto problemi con la giustizia. Da marinaio e scaramantico, ho chiesto di farmene assegnare un altro».

La decisione finale sulla questione della divisa resta ora nelle mani del Ministero della Difesa, in attesa di un parere tecnico che potrebbe segnare un precedente nella storia amministrativa regionale.

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