Recuperato il corpo del sergente Vincenzo Aiello: una vita al servizio dello Stato, l’Esercito era la sua famiglia
Vincenzo Aiello, il parà dell’Esercito morto nelle acque del lago di Bolsena durante una esercitazione, era un militare con una brillante carriera alle spalle. Rappresentava l’incarnazione della dedizione e devozione più profonda e totalizzante verso l’Esercito.
Chi era Vincenzo Aiello
Da vent’anni faceva parte del 185esimo reggimento paracadutisti ricognizione acquisizione obiettivi (Rrao) di Livorno, una delle unità più prestigiose e specializzate dell’Esercito. Specialista in paracadutismo e acquisizione obiettivi, aveva partecipato a numerose missioni all’estero, distinguendosi per il suo coraggio e la sua professionalità.
Aveva 45 anni ed era originario di Catanzaro. Non era sposato e non aveva figli ma aveva un legame indissolubile con l’Esercito. Il reggimento era diventato la sua famiglia, una famiglia fatta di divise e stendardi. I suoi commilitoni erano i fratelli che condividevano con lui fatiche, pericoli e soddisfazioni. Ogni missione, ogni addestramento, ogni giornata trascorsa con il suo reparto era per lui una parte di una vita dedicata allo Stato. Aveva scelto di fare della propria vita un atto di servizio.
Il cordoglio
Di Aiello “ne piangiamo la scomparsa e ne terremo sempre vivo il ricordo”, fa sapere l’Esercito. “Tutta la famiglia dell’Esercito si stringe attorno ai suoi cari in questo momento di grande dolore”, commenta il capo di stato maggiore Carmine Masiello. Il presidente della Camera Lorenzo Fontana: “Mi stringo ai familiari e rivolgo un pensiero di vicinanza a tutto l’Esercito. La sua scomparsa ci addolora profondamente”.
Parole di commozione anche dal ministro della Difesa Guido Crosetto, che estende il suo cordoglio non solo ai familiari ma a tutti i colleghi che piangono la morte del militare. Gli fa eco il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci, che parla di “profonda tristezza” in un “momento di grande dolore”.
La tragica scomparsa di Aiello ha scosso l’intera comunità militare e civile. Colpita anche la Tuscia, che da ieri pomeriggio ha assistito con speranza alle operazioni di ricerca. “È una notizia terrificante che sconvolge l’intera provincia che si stringe attorno alla famiglia, ai suoi cari e all’Esercito per questa dolorosa perdita”, dichiara il presidente della Provincia Alessandro Romoli.
“Una notizia drammatica – per il deputato Mauro Rotelli – che sconvolge l’intera comunità della Tuscia, da ieri con il fiato sospeso nel seguire le ricerche del giovane militare, fino al tragico epilogo di questa mattina. Alla famiglia e a suoi cari giungano le mie più sentite condoglianze”.
L’incidente durante un’esercitazione
Il corpo di Aiello è stato recuperato nella notte dai sommozzatori dei vigili del fuoco, dopo essere stato disperso nelle acque del lago di Bolsena durante un’esercitazione. Il militare era impegnato in una operazione addestrativa con il Terzo reggimento elicotteri per operazioni speciali “Aldebaran” (Reos), un’unità d’élite dell’Aviazione dell’esercito basata a Viterbo. Dopo un lancio da un elicottero, non è riuscito a riemergere. Le ricerche, condotte in condizioni anche particolarmente difficili, si sono concluse nel modo più drammatico a circa 24 metri di profondità nell’area utilizzata per le operazioni di addestramento nel comune di Capodimonte. Il sindaco Mario Fanelli esprime, “anche a nome dell’intera comunità, i sentimenti di più profondo cordoglio alla famiglia e ai militari dell’Esercito Italiano, per la perdita del sergente maggiore Aiello, caduto in servizio durante una attività addestrativa nelle acque del lago di Bolsena antistanti Capodimonte”.
L’inchiesta
La dinamica dell’incidente è ancora al vaglio delle autorità, con la salma del militare che è stata messa a disposizione della magistratura. Le indagini sono condotte dai carabinieri del nucleo investigativo e coordinate dalla procura di Viterbo.