POLIZIOTTO ACCUSATO DI RAPINA, ASSOLTO DOPO 11 ANNI: “IL FATTO NON SUSSISTE”
Era il gennaio 2014 quando sui giornali di Roma si diffusero le storie di una presunta banda di poliziotti rapinatori. All’epoca si parlò di un gruppo coeso, che aveva messo a segno diversi colpi, contro potenti ma anche contro persone tutto sommato deboli. Con gli anni è poi emerso che gli episodi non erano collegati tra loro e, oggi 14 febbraio, la corte di appello di Roma ha anche assolto il più “alto in grado” degli arrestati di allora, il sovrintendente Corrado Martello, all’epoca in servizio presso il commissariato Aurelio, assistito dall’avvocato Mario Giraldi.
Martello era stato arrestato mentre si trovava nell’abitazione di una donna nel quartiere Prenestino: secondo l’accusa assieme agli altri imputati aveva finto una perquisizione per sottrarre alla signora denaro e gioielli. Undici anni dopo l’arresto, il processo presso la corte di appello del tribunale di Roma ha rappresentato una situazione ben diversa. Nel gruppo di poliziotti entrati in casa della signora c’erano agenti responsabili di altri reati, ma quella in questione era effettivamente una perquisizione in piena regola, collegata ad una indagine per droga. Martello, che non è più rientrato in servizio dopo i fatti e oggi è in pensione, è stato dunque assolto con formula piena, cioè “perché il fatto non sussiste”.
L’avvocato Giraldi si è detto soddisfatto: «È stata una sentenza ponderata, il cittadino ha il diritto di avere davanti a se un magistrato che pensa alla decisione che prenderà con la testa tra le mani».
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