Pensioni 2024: Aumenti e Tagli nell’Adeguamento all’Inflazione. Gli Importi
Il tema delle pensioni in Italia nel 2024 è un argomento cruciale e complesso, meritevole di un’analisi approfondita. La situazione attuale vede un imminente adeguamento degli assegni pensionistici all’inflazione, come accertato dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat). Questo adeguamento è fondamentale per preservare il potere d’acquisto dei pensionati di fronte all’aumento del costo della vita.
Per il 2024, l’Istat ha previsto un tasso di inflazione del 5,4%. Ciò significa che le pensioni subiranno un incremento corrispondente a questo tasso per evitare una perdita di valore reale. Tuttavia, c’è una distinzione significativa nella misura dell’aumento a seconda dell’importo delle pensioni.
Secondo il Disegno di Legge di Bilancio (DDL), le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo dell’INPS saranno adeguatamente rivalutate al 100%. Per gli assegni pensionistici di importo superiore, ci saranno tagli progressivi. Per esempio, le pensioni superiori a 10 volte il minimo, che corrispondono a circa 5.000 euro al mese, vedranno una rivalutazione ridotta dal 32% al 22%.
L’adeguamento delle pensioni avviene attraverso diverse fasce. Per esempio, per le pensioni che vanno da 4 a 5 volte il trattamento minimo INPS (circa 2.000-2.500 euro), l’adeguamento sarà del 90%, in aumento rispetto all’85% previsto precedentemente. Per gli assegni che corrispondono a 5-6 volte il minimo, la rivalutazione sarà del 53%, e così via, con percentuali decrescenti per fasce di importo superiori.
Un altro aspetto importante è la perequazione delle pensioni nel 2024. Basandosi sul tasso di inflazione del 5,4%, la perequazione varia a seconda dell’importo della pensione, partendo dal 100% per le pensioni fino a 4 volte il minimo e scendendo progressivamente per importi più elevati.
Gli Importi
Importo lordo: 1.000 euro; Importo netto: 862 euro; Rivalutazione lordo + 54 euro; Rivalutazione netto +33 euro
Importo lordo: 1.400 euro; Importo netto: 1.122 euro; Rivalutazione lordo: + 75 euro; Rivalutazione netto: + 50 euro
Importo lordo: 1.600 euro; Importo netto: 1.261 euro; Rivalutazione lordo: + 86 euro; Rivalutazione netto: + 55 euro
Importo lordo: 1.800 euro; Importo netto: 1.387 euro; Rivalutazione lordo: + 97 euro; Rivalutazione netto: + 64 euro
Importo lordo: 2.000 euro; Importo netto: 1.519 euro; Rivalutazione lordo: + 108 euro; Rivalutazione netto: + 72 euro
Importo lordo: 2.300 euro; Importo netto: 1.702 euro; Rivalutazione lordo: +111 euro; Rivalutazione netto: + 60 euro
Importo lordo: 2.500 euro; Importo netto: 1.813 euro; Rivalutazione lordo: +121 euro; Rivalutazione netto + 66 euro
Importo lordo: 2.800 euro; Importo netto: 1.980 euro; Rivalutazione lordo: + 136 euro; Rivalutazione netto: + 73 euro
Infine, per il biennio 2024-2025, i lavoratori che hanno iniziato a contribuire dal 1996 potranno riscattare i periodi di vuoto contributivo, fino a un massimo di cinque anni, equiparandoli a periodi lavorativi effettivi. Questo riscatto può essere suddiviso in massimo 120 rate mensili, senza interessi, a meno che non sia necessario per l’accesso alla pensione.
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