Nistri: “Futuri congedi creeranno condizionamenti operatività reparti dell’Arma”
Il comandante generale dell’Arma in audizione in Commissione Difesa Roma, 7 mag. (AdnKronos) – “L’Arma del terzo millennio ha bisogno di un carabiniere al passo con il rapido evolversi della società la cui sicurezza esige competenze sempre più qualificate”.
Questo l’identikit del nuovo carabiniere disegnato dal comandante generale dell’arma dei carabinieri, Giovanni Nistri, in audizione in commissione difesa, in merito all’indagine conoscitiva sullo stato del reclutamento nelle carriere iniziali delle forze armate. Parlando del “delicato tema del reclutamento”, il comandante generale dell’Arma ha spiegato che “a distanza di circa venti anni dall’introduzione del cosiddetto modello professionale” il tema “merita una riflessione nell’ottica di migliorare l’efficienza complessiva dello strumento militare.
Una efficienza da perseguire necessariamente attraverso soluzioni idonee a realizzare un bilanciato ed equo contemperamento delle differenziate esigenze di ciascuna delle quattro forze armate”.
“L’attuale modello di reclutamento risale al 2000. Ha prodotto alcune significative criticità come il ricollocamento professionale dei volontari al termine del periodo di ferma, innalzamento dell’età media di tutto il personale della difesa – ha osservato l’ufficiale – L’età media del carabiniere è passata dai 35 anni ai 43 e mezzo oltre 71 mila militari, pari a circa il 65% della forza complessiva dell’Arma, hanno oggi una età superiore ai 40anni il che porterà ad un elevato numero di persone che si dovranno congedare nei prossimi anni”.
Un trend che “se non corretto creerà crescenti condizionamenti nell’operatività dei reparti”. Per questo “la necessità di pervenire a un rapido abbassamento dell’età media del personale costituisce per l’arma un obiettivo funzionale irrinunciabile”, ha aggiunto Nistri. “Dobbiamo poter disporre – ha aggiunto il generale Nistri – di un carabiniere giovane la cui preparazione sostanzi quelle attitudini complessive indispensabili per sostenere i percorsi di aggiornamento professionale e di specializzazioni imposti dalle nuove sfide della criminalità con particolare riguardo ai settori delle investigazioni scientifiche e telematiche e quelle dei comparti operativi attribuiti alle competenze esclusive dell’Arma nella tutela della salute, dell’ambiente, della biodiversità del patrimonio culturale e del lavoro”.
E’ necessario, quindi, prevedere la “riduzione dell’età massima dei volontari e dei civili per la partecipazione ai concorsi nell’Arma, dagli attuali 28/26 anni ai 23/24 anni cosi’ da allineare il parametro anagrafico degli arruolati indipendentemente dal bacino di provenienza; manifestazione dell’intendimento di un futuro impiego nell’Arma sin dalla selezione per la forza armata di primo arruolamento”, insomma, “poter conoscere tutti quei fattori attuali e potenziali utili a valutare avendo a riferimento l’idoneità del candidato all’espletamento degli specifici compiti dell’Arma”.