Esteri

Niger, la Francia smentisce la volontà di “intervenire militarmente”

La situazione politica nel Niger è estremamente delicata dopo il colpo di Stato che ha rovesciato il governo del presidente Mohamed Bazoum, eletto democraticamente due anni fa. Le accuse dei golpisti secondo cui la Francia vorrebbe “intervenire militarmente” nel paese hanno suscitato tensioni e proteste contro Parigi. Tuttavia, la ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna, ha smentito tali affermazioni, affermando che la priorità assoluta della Francia è garantire la sicurezza dei suoi connazionali.

Manifestazioni violente e tensioni contro Parigi

Manifestazioni violente e pericolose si sono svolte davanti all’ambasciata francese a Niamey, con slogan anti-francesi e bandiere russe, ma la ministra Colonna ha invitato a non cadere nella trappola delle destabilizzazioni. Ha anche sottolineato che è ancora possibile riportare il presidente deposto alle sue funzioni per evitare ulteriori disordini, che rappresentano una minaccia per il Niger e i paesi vicini.

L’Unione Europea, gli Stati Uniti e altre nazioni occidentali hanno espresso preoccupazione per la deriva del Niger, un partner cruciale nella regione del Sahel. La richiesta univoca è stata quella di ripristinare il governo legittimo e democraticamente eletto. Alcuni paesi hanno già sospeso gli aiuti a Niamey come forma di pressione per il ripristino dell’ordine costituzionale.

Ruolo dell’Ecowas nella risoluzione della crisi

L’Ecowas, la comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale, ha assunto un ruolo fondamentale per cercare di risolvere la crisi. L’organizzazione è stata incaricata di mediare tra la giunta militare golpista e i leader internazionali, cercando di riportare stabilità e legalità nel paese.

La posizione di Mosca è stata meno chiara, con il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, che ha sostenuto il “rapido ripristino dello stato di diritto” nel Niger, ma ha sottolineato la necessità di moderazione da parte di tutte le parti coinvolte per evitare ulteriori vittime.

Italia in prima linea per una soluzione diplomatica

In questo contesto, l‘Italia è in prima linea per affrontare la crisi, sostenendo una soluzione diplomatica e negoziale per evitare spargimenti di sangue e lavorando per costituire un governo riconosciuto dalla comunità internazionale.

La situazione nel Niger rimane instabile, e la comunità internazionale continua a monitorare da vicino gli sviluppi in questa parte del Sahel. La priorità rimane il ripristino dell’ordine costituzionale e la ricerca di una soluzione pacifica per garantire la stabilità e la sicurezza nella regione.

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