“Nell’auto niente dispositivo anti abbandono”, il papà della bimba morta è indagato per omicidio
Omicidio colposo. Questa l’accusa che la Procura di Roma contesta al padre della bimba di 14 mesi trovata morta nella sua auto mercoledì scorso alla Cecchignola, a Roma. L’accusa nasce dal fatto che il seggiolino della bimba non aveva il dispositivo anti abbandono, che invece è obbligatorio per legge dal 2019.
Il padre è un carabiniere di 45 anni. Inizialmente l’accusa nei suoi confronti era “abbandono di minori” ma la posizione è mutata nelle ultime ore, dopo gli accertamenti sulla macchina.
Secondo quanto ricostruito mercoledì mattina l’uomo è uscito come di consueto per andare al lavoro. Aveva con sé la figlioletta Stella, la doveva lasciare all’asilo che dista poche decine di metri dal suo ufficio. Lo ha dimenticato e la piccola è rimasta sola, chiusa nell’abitacolo della vettura parcheggiata in via dei Fucilieri, per sette ore. Solo al pomeriggio infatti, quando la mamma è andata a prendere la piccola all’asilo e si è sentita dire che non c’era, è scattato l’allarme. La piccola è stata trovata disidratata e asfissiata nell’auto e i soccorsi sono stati inutili. L’auto ha vetri oscurati e anche per questo nessuno si è accorto della piccola in auto per tutto quel tempo.
Nell’ambito dell’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, è stata disposta l’autopsia sul corpo della bimba, anche se in base a una prima ricostruzione il decesso sarebbe avvenuto per un collasso. Il padre della bambina, durante l’interrogatorio, ha spiegato che era convinto di aver portato la figlia all’asilo.
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