Morto foreign fighter italiano in Ucraina
La conferma: morto il 34enne romano disperso da oltre un anno
Un nuovo nome si aggiunge al drammatico elenco degli italiani caduti nella guerra in Ucraina. Luca Cecca, 34 anni, romano, è stato confermato morto dopo mesi di incertezza. Il suo nome è apparso sul profilo Facebook Memorial International Volunteer for Ukraine, la pagina che ricorda i combattenti stranieri caduti al fronte. Accanto a una sua fotografia, un post recita: “Il nostro amato fratello italiano, Luca Cecca, che prestava servizio in Ucraina come volontario, è caduto sul campo di battaglia. Onore, gloria e gratitudine al nostro fratello”.
Cecca risultava ufficialmente “missing in action” da dicembre 2024. La sua fine, secondo diversi indizi, sarebbe avvenuta nella regione di Donetsk, uno degli epicentri del conflitto.
Una morte già segnalata dai canali filorussi
Prima dell’annuncio ufficiale, l’eco della morte di Cecca era già emersa in ambienti filo-russi. A inizio luglio, il canale Telegram TrackANaziMerc aveva diffuso la notizia, attribuendogli però erroneamente cittadinanza austriaca. Poco dopo, anche l’account Instagram stefansandikovic, che monitora i caduti stranieri, ha rilanciato la notizia accompagnandola con l’hashtag #donetsk, ulteriore indizio sul luogo del decesso.
Otto italiani morti in Ucraina dall’inizio del conflitto
Con Cecca, sale a otto il bilancio dei cittadini italiani caduti dall’inizio dell’invasione russa su larga scala, nel febbraio 2022. Il suo nome si aggiunge a una lista che racconta, in maniera frammentata e dolorosa, la presenza italiana in un conflitto lontano ma mai così vicino.
- Agosto 2022 – Edy Ongaro (46 anni, Portogruaro): morto per un colpo di granata nel Donbass.
- Settembre 2022 – Benjamin Giorgio Galli (27 anni, Varese): ferito in battaglia, combatteva con le forze ucraine.
- Ottobre 2022 – Elia Putzolu (27 anni, nato a Roma e cresciuto in Toscana): caduto nel Donetsk, arruolato con le forze russe.
- Novembre 2024 – Massimiliano Galletti (59 anni, volontario soccorritore): colpito da schegge di lanciarazzi nei pressi di Kiev; e Angelo Costanza (42 anni, originario di Favara, residente in Belgio), la cui morte non è mai stata ufficialmente confermata.
- Maggio 2024 – Antonio Omar Dridi (34 anni, Palermo) e Manuel Mameli (25 anni, Cagliari): il primo morto al fronte, il secondo ucciso da un drone a Pokrovsk.
- Luglio 2024 – Artem Naliato (21 anni, il più giovane): vittima di un bombardamento sulla caserma in cui era alloggiato.
Giovani e veterani: un mosaico di motivazioni diverse
Il quadro che emerge è quello di un fenomeno composito: dai giovanissimi attratti dal fronte, come Naliato, ai veterani con trascorsi militari o politici, fino a chi, come Galletti, era impegnato in attività di soccorso. L’età dei caduti italiani oscilla dai 21 ai 59 anni, con storie personali e motivazioni spesso differenti ma accomunate dall’epilogo tragico.
La guerra lontana che continua a colpire l’Italia
Il caso di Luca Cecca riporta in primo piano il ruolo dei foreign fighters italiani in Ucraina, un capitolo ancora poco esplorato ma sempre più evidente. Figure che scelgono di combattere in un conflitto che non è il loro, ma che finisce per incidere anche sul tessuto politico e sociale italiano.
Con la morte del 34enne romano, il conflitto ucraino bussa di nuovo alle porte dell’Italia: non solo come scenario di guerra a distanza, ma come ferita che continua a restituire nomi, volti e storie di connazionali caduti al fronte.
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