Morte di David Rossi, secondo la perizia si lasciò cadere nel vuoto
In conferenza stampa, il comandante del Reparto Investigazioni Scientifiche di Roma del Ra.C.I.S, Sergio Schiavone, afferma che l’ipotesi più compatibile con le perizie eseguite è quella di una morte volontaria, escludendo invece la presenza di terzi che avrebbero spinto l’ex capo comunicazione della Monte dei Paschi di Siena. David Rossi è morto in circostanze sospette la sera del 6 marzo del 2013.
L’ultima perizia effettuata sulla morte di David Rossi, avvenuta in circostanze sospette la sera del 6 marzo 2013, confermerebbe la pista del suicidio. “Tra le varie ipotesi proposte nei quesiti della Commissione la dinamica più compatibile è quella riferibile a un gesto anticonservativo in cui Rossi, cosciente, si tiene a penzoloni dalla finestra, aggrappato alla barra di protezione con entrambe le mani, e si lascia cadere nel vuoto rivolgendo la parte anteriore del corpo verso il palazzo”, hadetto Sergio Schiavone, comandante del Reparto Investigazioni Scientifiche di Roma del Ra.C.I.S. durante una conferenza stampa.”Altre ipotesi relative alla presenza di terzi che spingono o lasciano cadere il corpo inanimato di Rossi, producono dinamiche di caduta non compatibili con la precipitazione del corpo riscontrata nel filmato di videosorveglianza”, ha aggiunto.
La perizia era stata chiesta dalla Commissione parlamentare d’inchiesta appositamente creata, per fare luce sull’accaduto.”Noi abbiamo ipotizzato due moti di precipitazione”,ha specificato Schiavone. “Uno a candela e l’altro con scorrimento sulla sbarra, erano queste le ipotesi fatte nei quesiti posti (dalla Commissione ndr). Abbiamo realizzato simulazioni con manichini antropomorfi virtuali”.
Il medico legale: “Alcune lesioni non sono attribuibili alla caduta”
Alla conferenza stampa era presente ancheVittorio Fineschi, ordinario di medicina legale presso l’Università degli studi di Roma “La Sapienza”. L’esperto ha firmato la perizia medico legale per la Commissione insieme a Roberto Testi, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asl “Città di Torino” e ad Antonina Argo, ordinario di medicina legale presso l’Università degli studi di Palermo.
“Alcune lesività sul volto, sull’arto superiore destro e sinistro di Rossi non sono da noi fatte risalire al meccanismo di caduta, urto e proiezione del corpo al suolo”, ha detto Fineschi parlando della presenza di “alcune lesioni di incerta attribuzione sulla parte del braccio superiore e dell’avambraccio destro”. Le lesività “non spiegabili con la caduta, soprattutto quelle al volto, sono retrodatabili” ma su quanto retrodatabili siano “dobbiamo essere grossolani perché non possiamo analizzarle microscopicamente. Non oltre le 12-24 ore rispetto all’evento che ha causato la morte”, ha sottolineato Fineschi.
Rispondendo a una domanda e a chi gli faceva notare che in banca, fino alle 18, Rossi non sia stato notato con le suddette ferite, Fineschi ha osservato: “Che siano autoinferte è abbastanza difficile, semmai di natura accidentale ma possiamo escludere siano autoinferte”. Infine sulla ventina di minuti trascorsa tra la caduta e i soccorsi, l’esperto ha risposto: “Sono state tolte chance di sopravvivenza a Rossi nel lungo periodo in cui non è stato soccorso, i venti minuti in cui, sappiamo, non é stato soccorso da nessuno”.
Spunta il filmato di un’altra telecamera, trasmesso alla procura Genova
Nel corso della conferenza stampa è inoltre emerso che non fu acquisito solo un video di una telecamera di videosorveglianza relativo alla sera in cui morì l’ex capo della Comunicazione di Mps David Rossi, come finora si è sempre ritenuto, ma anche un altro. “Il video riguarda l’uscita di Mps da piazza Badia, registrato alle 20.01 della sera in cui è deceduto Rossi, individua due soggetti che escono“, ha spiegato il presidente della Commissione Pierantonio Zanettin.
Il video è stato “trasmesso subito alla procura di Genova perché contrasta con tutti gli atti processuali in cui si era stato detto che era stato raccolto un unico video sui momenti antecedenti o successivi alla caduta di Rossi, quello della telecamera 6, in realtà è stato raccolto anche un video della telecamera 8″. “Resta sorprendente che questo video, pure acquisito poi sia stato cancellato perché fino a oggi tutti gli atti avevano escluso che fosse stato acquisito”, ha continuato.
Dalle perizie affidate dalla Commissione di inchiesta agli esperti dei reparti speciali dei Carabinieri e al collegio dei medici legali emergono “significativi sviluppi investigativi e le trasmetteremo alle procure competenti di Genova e Siena”, ha poi aggiunto Zanettin. “Uno dei temi affrontati è anche la possibilità che ci sia l’istigazione al suicidio. Noi diciamo che sono emersi ulteriori spunti investigativi che saremo pronti anche ad investigare, ma dipenderà se ce ne sarà tempo“, ha concluso.
Il commento del legale della famiglia di Rossi
“Pur ringraziando a nome di Antonella Tognazzi e Carolina Orlandi la Commissione Parlamentare d’inchiesta per il grande lavoro fatto e per quanto scoperto finora, non posso non stigmatizzare la ragione per cui i consulenti della Commissione, per un verso, hanno riconosciuto sia l’esistenza di lesioni riconducibili ad una aggressione sia che la lesione sul polso sinistro possa essere la conseguenza di un afferramento del polso e dell’orologio da parte di terzi e, per altro verso, hanno escluso che tutto questo sia compatibile con un afferramento ed una esposizione di Rossi fuori dalla finestra ad opera di terzi. Tali conclusioni appaiono in assoluta e totale contraddizione e non sono state accompagnate da spiegazioni scientifiche a nostro avviso solide e sufficienti“. Lo fa sapere all’Adnkronos l’avvocato Carmelo Miceli, legale di Antonella Tognazzi, moglie di David Rossi e della figlia di lei, Carolina Orlandi, riguardo a quanto emerso durante la conferenza stampa
“È per questo che, a nome delle signore Orlandi e Tognazzi, anticipo che chiederò formalmente alla Commissione di disporre l’audizione del professor Franco Gelardi e del professor Francesco Introna, ovverosia quei consulenti tecnici che, in nome e per conto delle mie assistite, hanno dimostrato l’esistenza di lesioni non riconducibili ad una precipitazione da suicidio e ricostruito una possibile dinamica della caduta alternativa al suicidio ed imputabile all’azione di terzi“, continua.
“Credo che, a questo punto, sia fondamentale sentire tutti i consulenti, anche quelli delle persone offese e, se del caso, – conclude – disporre un confronto tra loro tanto su questioni specifiche controverse, come l’esistenza di eventuali lesioni epatiche, quanto sulle conclusioni sulla più probabile ricostruzione della dinamica della caduta, se auto indotta o ad opera di terzi”.
Fonte Adnkronos