MOLTIPLICATORE O AUSILIARIA? MILITARI SULLE SPINE, SCELTA ENTRO IL 20 NOVEMBRE
La novella introdotta dallo schema di revisione dei ruoli e delle carriere su l’opzione l’ausiliaria, sta sollevando molteplici dubbi all’interno delle Forze Armate. Infatti occorre decidere se avvalersi dell’opzione moltiplicatore oppure dell’ausiliaria entro il 20 novembre di quest’anno. Ad onor del vero, la circolare introduttiva di tale opzione, redatta dallo Stato Maggiore Difesa non risulta di chiara comprensione. La Difesa ha assicurato una nuova circolare esplicativa ma al momento cosa fare? Il tempo stringe, il 20 novembre è vicino e la scelta inciderà significativamente sulla retribuzione previdenziale dei militari. In attesa di pubblicare la nuova circolare, nella speranza che possa finalmente dissipare ogni dubbio e chiarificare le scelte dei destinatari, cerchiamo di fare il punto della situazione.
L’opzione in questione è prevista a partire dal 7 Luglio e quindi è applicabile già da quest’anno, optando, entro il 20 Novembre tra moltiplicatore o ausiliaria. Per avvalersi di tale opzione occorre rinunciare all’ausiliaria avendone raggiunto i requisiti minimi, ovvero:
– essere a non più di cinque anni dal limite di età
– aver maturato alla data del 31 dicembre 2016, 35 anni di anzianità contributiva e un’età di almeno 57 anni e 7 mesi (adeguamento agli incrementi della speranza di vita);
ovvero, in alternativa:
– aver maturato alla data del 30 settembre 2016, 40 anni e 7 mesi (adeguamento agli incrementi della speranza di vita) di anzianità contributiva, in considerazione del fatto che l’accesso al trattamento pensionistico subisce in questo caso, rispetto ai 12 mesi di finestra mobile, un ulteriore posticipo di 3 mesi.
Sinteticamente, l’opzione prevede che chi da quest’anno rientra nell’ausiliaria può preferire di essere collocato direttamente nella riserva, senza ausiliaria, beneficiando del moltiplicare per 5.
COSA E’ IL MOLTIPLICATORE
Art. 3. D.Lvo. 165/97
“Il montante individuale dei contributi e’ determinato con l’incremento di un importo pari a 5 volte la base imponibile dell’ultimo anno di servizio moltiplicata per l’aliquota di computo della pensione”.
Da non confondere con i 6 SCATTI
Art. 4. D.Lvo. 165/97
A tutto il personale sono attribuiti sei aumenti periodici in aggiunta alla base pensionabile, così come definita ai sensi dell’articolo 13 del Dlgs n.503/1992, calcolati all’atto della cessazione dal servizio per qualsiasi causa determinata. Questi aumenti periodici della base pensionabile incidono in maniera differente sull’ammontare del trattamento di quiescenza e sulle modalità di versamento del relativo contributo, a seconda del sistema di calcolo pensionistico applicabile all’interessato
Liquidazione con le regole del sistema retributivo. A decorrere dal l ° gennaio 2005 i sei scatti, ciascuno del 2,50 per cento, vengono calcolati sull’ultimo stipendio c.d. “parametrato”, sull’importo relativo alla retribuzione individuale di anzianità,sull’eventuale assegno personale e sugli eventuali scatti attribuiti ai sensi dell’articolo 3 della legge n. 539/1950. Per il personale dirigente e per quello direttivo con trattamento stipendiale dirigenziale sei scatti si calcolano sull’ultimo stipendio, con esclusione dell’importo relativo alle quote mensili di cui all’articolo 161 della legge n. 312/80.
Liquidazione con le regole del sistema misto o interamente contributivo. Per le anzianità maturate a decorrere dal gennaio 1996, l’istituto dei sei scatti periodici viene trasformato in un incremento figurativo pari al 15 per cento dello stipendio, ovvero della base di calcolo. Per coloro i quali sono destinatari del sistema contributivo pro quota, dall’1/1/2012, tale modalità di calcola opera da detta data. L’ulteriore contribuzione accreditata determina un incremento dell’imponibile retributivo per ciascun anno di riferimento ed incide sul montante complessivo rivalutato.
Infine la scelta moltiplicatore/ausiliaria da valutare entro il 20 novembre, non va confusa con le due recenti ed importanti sentenze delle Corti dei Conti Abruzzo e Molise che ritengono legittimo l’istituto del moltiplicatore al personale militare riformato, anche a seguito di patologie non dipendenti da causa di servizio, indipendentemente dall’avere raggiunto i limiti di età. (Per approfondire clicca qui [button style=’green’ url=’https://infodifesa.it/pensione-militari-riformati-applicazione-del-moltiplicatore-ausiliaria-e-beneficio-compensativo/’ icon=’iconic-down’]MOLTIPLICATORE MILITARI RIFORMATI[/button]
Tornando all’opzione moltiplicare o ausiliaria, ovviamente la scelta è personale e individuale, il moltiplicatore consente l’opportunità di collocarsi prima in riserva con un lieve vantaggio economico. L’ausiliaria, va da sé, allunga la permanenza in servizio (5 anni) con un vantaggio maggiore su TFS, cassa di previdenza e 50% dei benefici economici derivanti da eventuali (in 5 anni si spera in un aumenti economico) rinnovi contrattuali.
Va sottolineato che se gli aumenti contrattuali dovessero decorrere a partire dal 1 gennaio 2017 (e la sentenza della Corte Costituzionale che apriva al rinnovo contrattuale lasciava intendere questo) si rifletteranno anche in chi dovesse optare per il moltiplicatore.
In buona sostanza con il moltiplicatore si concretizzerebbe il famoso detto “Pochi, maledetti, e subito”, un pronto incasso, seppur modesto, piuttosto che l’incerta speranza di un più lauti guadagni di là da venire generati dall’ausiliaria con l’impegno, non di poco conto, di cinque anni di servizio.
Va inoltre considerato che la riforma dello strumento militare ed il Libro Bianco della Difesa auspicano numeri nettamente inferiori nelle Forze Armate. Ed ovviamente con un età media decisamente più giovane. Siamo dunque in un evidente squilibrio del Comparto Difesa, da un lato migliaia di uomini in esubero la cui presenza invecchia le Forze Armate e dall’altro l’impossibilità di utilizzo di palesi strumenti che incoraggino la fuoriuscita del personale in eccesso, ad esempio facilitando il transito in altre amministrazioni ed istituzioni dello Stato. Il moltiplicare risulterebbe, dunque, un surrogato dello scivolo d’oro paventato nel 2013 (governo Letta con il Ministro Mauro alla Difesa), una sorta di upgrade camuffato che riuscirà a sforbiciare la piramide Difesa concedendo un “lieve” contributo economico. Nulla toglie, infatti, che nei mesi avvenire si possa abbattere la scure dell’Aspettativa per Riduzione Quadri sulle Forze Armate decretando l’impossibilità (per molti) di accedere all’ausiliaria.