Maresciallo della Guardia di Finanza trovato morto, fatale colpo di pistola. E’ giallo sulle cause
E’ giallo a Pizzo sul suicidio del luogotenente della Guardia di finanza, Antonio Cerra, originario di Soveria Mannelli, ma in servizio a Lamezia Terme. Il 52enne – che si è tolto la vita in mattinata con un colpo di pistola all’interno della casa dei suoceri a Pizzo – era infatti atteso questa mattina per le ore 9,30 dinanzi al Tribunale a Vibo Valentia, presieduto dal giudice Mariachiara Sannino, per il controesame da parte degli avvocati di alcuni imputati del processo nato dall’operazione antimafia denominata “Petrol Mafie”. Si tratta di uno testi più importanti della Dda di Catanzaro che ha seguito il troncone delle indagini relativo all’associazione a delinquere che si sarebbe occupata del traffico di prodotti petroliferi. Era stato ascoltato in aula in Tribunale dalla pubblica accusa sabato scorso ed oggi era prevista la sua escussione dinanzi allo stesso Collegio per il controesame dei difensori. Nulla – pare – lasciava presagire quel che poi è accaduto. Non vedendolo arrivare, altri due colleghi finanzieri (anche loro presenti oggi in aula per deporre) si sono subito allarmati. A provare a contattare il luogotenente Cerra (ma senza successo) è stato anche il pm della Dda, Andrea Mancuso, oggi presente in aula in Tribunale a Vibo per rappresentare la pubblica accusa nel processo Petrol Mafie. Il telefono del luogotenente squillava a vuoto.
Secondo una prima ricostruzione, Antonio Cerra invece che portarsi a Vibo in Tribunale (vecchio palazzo di giustizia su corso Umberto I) si è impossessato delle chiavi di una casa dei suoceri ubicata a Pizzo in pieno centro storico e non lontana dall’ufficio postale. Una casa usata solamente nel periodo estivo e che, fra l’altro, sarebbe stata da poco messa in vendita. Nessuno dei vicini avrebbe sentito il colpo di pistola. A ritrovare il luogotenente sul divano dell’appartamento di Pizzo privo di vita sono stati i colleghi finanzieri ed i carabinieri. E’ spettato proprio ai militari dell’Arma compiere tutti i rilievi del caso e toccherà a loro ricostruire esattamente gli avvenimenti e anche i possibili motivi alla base di un gesto al momento inspiegabile che ha lasciato senza parole l’intera Guardia di finanza. I carabinieri, coordinati dalla Procura di Vibo Valentia, non tralasciano al momento nessuna ipotesi. Antonio Cerra lascia moglie e tre figli.
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