Avvocato Militare

MARESCIALLO CONVERTE ALLOGGIO DI SERVIZIO IN BED&BREAKFAST: ASSOLTO PER MANCANZA DI DANNO PATRIMONIALE

(di Silvia Marzialetti) – Nel delitto di truffa militare, l’elemento del danno deve avere necessariamente un contenuto patrimoniale ed economico, prodotto da una lesione concreta e non soltanto potenziale, che abbia l’effetto di produrre – mediante cooperazione artificiosa della vittima – la perdita definitiva del bene da parte della stessa.

È in virtù di questo principio che la Cassazione – sentenza 31684, depositata mercoledì 28 giugno – ha scagionato dall’accusa di truffa militare pluriaggravata un maresciallo dell’aeronautica, il quale, a Siracusa, aveva convertito in Bed and breakfast un alloggio di servizio assegnatogli per uso esclusivo di abitazione.

Assolto in prima battuta dal Tribunale militare di Napoli «perchè il fatto non sussiste» – non risultando provato il requisito, richiesto dalla norma, del danno patrimoniale a carico dell’amministrazione – il militare veniva poi condannato a un anno e un mese di reclusione militare e a quella accessoria della rimozione dalla Corte di appello militare. I giudici hanno infatti accolto la contestazione presentata dal Procuratore militare di Napoli, il quale sosteneva che la truffa militare potesse e dovesse essere contestata anche in mancanza di un danno patrimoniale, se in costanza di pregiudizio delle finalità pubbliche e, in particolare, di quelle assistenziali perseguite dall’amministrazione.

Ad avviso del procuratore appellante, infatti, per danno patrimoniale deve intendersi anche quello collegato al lucro cessante, nella specie ricollegabile alla mancata concessione – a pagamento – dell’alloggio in possesso dell’imputato.
A sostegno di questa decisione, la Corte territoriale osservava che lo stesso Tribunale di Napoli ha riconosciuto sia la ricorrenza del requisito degli “artifici e dei raggiri”, sia quello dell’ingiusto profilo personale da parte dell’imputato. Il giudice di secondo grado riconosceva in più anche il danno a carico dell’amministrazione militare. Il danno – in particolare – era collegato alla mancata utilizzabilità dell’alloggio e alla possibilità di riassegnarlo in cambio di un canone corrispondente.
Non la vedono così i giudici di Cassazione, secondo i quali il caso preso in esame rappresenta una lesione meramente potenziale e non concreta , dal momento che non comporta perdite definitive del bene da parte della vittima. Il fatto – dunque – non sussiste e la sentenza è annullata senza rinvio. (Il Sole 24 Ore)

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