Esteri

Londra e Parigi alzano la posta nucleare, ma l’Europa resta scoperta di fronte a Mosca

 

Un patto che rompe un tabù

La Dichiarazione di Northwood, firmata da Regno Unito e Francia, non è un comunicato qualsiasi: per la prima volta le due potenze nucleari europee affermano congiuntamente che un’aggressione estrema contro l’Europa intera non resterà senza risposta.
Un messaggio che va oltre la difesa nazionale e che parla direttamente a Mosca: la minaccia nucleare russa non intimidirà l’Occidente.


Mosca rilancia: escalation e arsenali tattici

Questo passo arriva mentre la Russia accelera la sua postura atomica:

  • Fine della moratoria sui missili nucleari a medio raggio.

  • Dispiegamento di armi tattiche in Bielorussia e Kaliningrad.

  • Minacce esplicite di Putin sull’uso del nucleare persino contro Stati non nucleari.

La guerra in Ucraina ha mostrato come Mosca utilizzi la deterrenza nucleare per paralizzare le reazioni occidentali, mantenendo un’area di ambiguità tra guerra convenzionale e nucleare che gioca a suo favore.

In pratica, se la Russia dovesse attaccare un alleato della NATO sul fianco orientale, potrebbe scegliere di schierare un’arma nucleare tattica a basso potenziale contro un obiettivo militare, come la brigata tedesca di stanza in Lituania o un’altra unità di presenza avanzata rafforzata (eFP). L’obiettivo perseguito dalla Russia non sarebbe la vittoria militare, ma la paralisi politica per scoraggiare una risposta collettiva e costringere la NATO all’esitazione sotto l’ombra della minaccia nucleare. Nella zona grigia tra la guerra convenzionale e il conflitto nucleare su vasta scala, la Russia ha diverse opzioni, mentre la NATO ne ha molte meno.


Il tallone d’Achille europeo: l’asimmetria

Il problema non è la mancanza di testate in Europa, ma la mancanza di flessibilità:

  • Russia: centinaia di armi nucleari tattiche, missili a corto e medio raggio lanciabili da terra, capaci di colpire rapidamente senza oltrepassare la soglia dell’annientamento totale.

  • Regno Unito e Francia: forze nucleari solo strategiche, pensate per dissuadere minacce esistenziali con capacità di distruzione di città intere.

Questa asimmetria apre uno scenario inquietante: un attacco nucleare limitato contro una base NATO potrebbe mettere in crisi la coesione dell’Alleanza, lasciandola senza una risposta credibile se non l’escalation totale.


Cosa serve davvero: deterrenza credibile, non solo simboli

La Dichiarazione di Northwood è un segnale politico necessario, ma non basta. L’Europa deve:

  1. Integrare esercitazioni nucleari congiunte tra Parigi, Londra e i Paesi del fianco est.

  2. Creare infrastrutture avanzate per il dispiegamento rapido di capacità nucleari francesi in aree strategiche come Polonia e Svezia.

  3. Investire in nuovi sistemi nucleari mobili a testata ridotta, sviluppati congiuntamente da Regno Unito e Francia per colmare il vuoto tattico.

Come osserva Juraj Majcin, analista del European Policy Centre:

“Se la dichiarazione resta solo sulla carta, Mosca la leggerà come un bluff. Serve coerenza tra parole e capacità.”


Conclusione: un bivio per la sicurezza europea

La Dichiarazione di Northwood rompe un tabù e manda un segnale di unità nucleare europea, ma senza un adeguamento dottrinale e operativo rischia di rimanere pura retorica.
La partita non si gioca solo sulle testate, ma sulla capacità di rispondere con credibilità a ogni livello di minaccia.
Londra e Parigi hanno acceso i riflettori. Ora devono dimostrare che dietro le parole c’è la forza.

 

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