L’ILLUSIONE DELLO SCONTO IRPEF: COMPARTO DIFESA E SICUREZZA ANCORA UNA VOLTA SACRIFICATO
ROMA — Le donne e gli uomini del comparto difesa e sicurezza, veri pilastri del ceto medio italiano, si trovano nuovamente ignorati dalle misure fiscali che il Governo intende introdurre nella prossima legge finanziaria.
Carmine Caforio, Segretario Generale di USMIA Carabinieri, avverte: «Siamo di fronte all’ennesimo bluff fiscale. Questo Governo, con le sue promesse vane, rischia di mettere in ginocchio il ceto medio, cuore pulsante dell’economia e della sicurezza della nostra Nazione.»
Fin dall’inizio delle trattative con la Funzione Pubblica per il rinnovo del contratto delle Forze di Polizia e delle Forze Armate, USMIA Carabinieri ha richiesto fermamente misure fiscali specifiche per il comparto. Queste richieste includevano l’azzeramento dell’IRPEF sulle tredicesime e sui Fondi per l’Efficienza dei Servizi Istituzionali per i redditi fino a 50.000 euro, una riduzione del 50% per i redditi fino a 80.000 euro, e una riduzione del 25% per quelli fino a 100.000 euro. Tuttavia, recenti indiscrezioni giornalistiche parlano solo di aumenti irrisori sui premi di produzione previsti unicamente per il 2025. Inoltre, le ultime notizie indicano che il Governo intende intervenire esclusivamente sui redditi superiori ai 50.000 euro annui.
Senza una concreta copertura finanziaria, l’intero progetto sembra basarsi su ipotesi vaghe, condizionate da entrate tributarie incerte. Ciò solleva forti dubbi sulla reale volontà di sostenere il ceto medio, spesso celebrato a parole ma abbandonato nei fatti.
L’abolizione del tetto alle detrazioni per i redditi oltre i 50.000 euro appare come un intervento marginale e inefficace, soprattutto se confrontato con le risorse disponibili. Questa misura non sarà sufficiente a risollevare il potere d’acquisto delle famiglie, che faticano ad arrivare a fine mese a causa della crisi economica e dell’aumento del costo della vita.
Caforio denuncia con forza questa politica del “minimo sindacale”, in cui si prospettano sconti fiscali esigui, mentre il vero peso delle difficoltà economiche continua a gravare sulle spalle di chi serve quotidianamente il Paese. Le risorse vengono destinate alla proroga di interventi già esistenti, come il taglio del cuneo contributivo, trascurando la necessità di una riforma fiscale equa e strutturale.
La pazienza è ormai agli sgoccioli, e USMIA Carabinieri non esiterà a far sentire la propria voce per difendere i diritti del personale in uniforme che rappresenta. È tempo che il Governo affronti con coraggio le sfide economiche e sociali, riconoscendo e sostenendo concretamente il ceto medio, o rischierà di perdere la fiducia di chi, ogni giorno, garantisce la sicurezza dei cittadini.