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LIBIA, OPERATIVI I REPARTI SPECIALI

(di Franco Iacch) – “Sono già lì, presto ne arriveranno altri”. In una brevissima dichiarazione rilasciata all’agenzia di stampa Sputnik, il senatore statunitense John McCain ha confermato che unità dei reparti speciali Usa sono già operative in Libia e che il loro numero crescerà nelle prossime settimane.
La presenza sul terreno degli operatori dei reparti speciali americani, andrebbe letta in chiave tattica. Il Pentagono è “cieco” sul terreno e così come confermato lo scorso autunno, in un raro episodio di schiettezza, dai servizi segreti Usa, “nonostante la presenza sul terreno di numerose squadre dei reparti speciali inglesi, americani, francesi ed italiani, non disponiamo di informazioni sufficienti per identificare gli obiettivi dello Stato Islamico in Libia”.
Dietro gli isolati, ma efficaci raid avvenuti nel Paese, ci sono le informazione di targeting dei reparti scelti della Coalizione a guida Usa. La forza dello Stato islamico in Libia è stimata dai 6500 ai 7000 terroristi ed è in aumento costante. I principali centri del califfato, secondo il Dipartimento della Difesa Usa, sono a Sirte, Tripoli e Bengasi. A causa delle risorse disponibili lungo la costa mediterranea, la Libia è una spina nel fianco per la Coalizione. Il Pentagono continua a premere per massicci raid che possano indebolire la capillare organizzazione instaurata nel Paese dai terroristi. La Casa Bianca, invece, auspica una soluzione politica che tarda ad arrivare. La priorità della soluzione politica non tiene però conto del possibile vantaggio di un’azione militare aggressiva immediata. Obama, in realtà, teme l’apertura di un terzo fronte nella Regione dopo la Siria e l’Iraq (senza considerare gli altri teatri operativi come l’Afghanistan) per una guerra di cui non si scorge la fine. Ritornando al rischieramento Usa in Libia, sarebbe opportuno rilevare che è prerogativa essenziale per l’efficacia dei raid aerei. Se non coordinati correttamente, gli strike statunitensi potrebbero mettere a repentaglio lo sforzo delle Nazioni Unite per la creazione di un governo in Libia.

 

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