Sindacati Militari

La svolta nelle carriere militari: addio allo stop per i rinviati a giudizio

ROMA – Una piccola grande rivoluzione è in arrivo per le carriere del personale in divisa. Con il decreto legge voluto dal Ministro Nordio, è stato modificato un articolo del Codice dell’Ordinamento Militare che da decenni penalizzava gli ufficiali e i sottufficiali rinviati a giudizio per reati non colposi.

Fino ad oggi, anche solo l’apertura di un procedimento penale bastava per precludere qualsiasi avanzamento di grado per tutta la durata del processo. Anni di attesa, a volte lustri interi, che si traducevano in carriere bloccate ingiustamente, solo sulla base di ipotesi accusatorie non ancora accertate.

No al blocco della carriera in attesa della sentenza definitiva

Ora tutto cambia. Grazie al nuovo corso garantista impresso dal Guardasigilli, i militari rinviati a giudizio potranno ugualmente essere valutati e avanzare di grado, senza restare vittima dei tempi biblici della giustizia italiana. Solo in caso di una sentenza definitiva di condanna, scatteranno eventuali penalizzazioni sulla carriera.

“In pratica – sottolinea una nota del SUM –  l’articolo 7 del Disegno di Legge 1718, sostituisce l’articolo 1051 comma 2 del C.O.M. con il seguente ”nei cui confronti sia stata emessa per delitto non colposo, sentenza di condanna in primo grado ovvero sentenza di applicazione della pena su richiesta o decreto penale di condanna esecutivo, anche qualora la pena sia condizionalmente sospesa”. Con questa nuova norma il militare rinviato a giudizio o ammesso ai riti alternativi per delitti non colposi potrà essere inserito in aliquota di avanzamento e sottoposto a valutazione per l’Avanzamento al grado superiore.”

Una piccola rivoluzione in divisa, da tempo invocata dal Sindacato Unico Militari e finalmente attuata dal legislatore. Si tratta di una norma di civiltà giuridica che restituisce dignità a migliaia di servitori dello Stato, troppo spesso discriminati da una burocrazia cieca e sorda.

Ora anche per le stellette vale finalmente la presunzione di innocenza, almeno per gli avanzamenti.

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