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La Royal Navy schiera imbarcazioni senza equipaggio e droni nei wargame della NATO in Portogallo 

La Marina Britannica dimostra la sua leadership tecnologica

La Royal Navy sta attualmente partecipando a una significativa esercitazione internazionale in Portogallo, denominata REPMUS (Robotic Experimentation and Prototyping using Maritime Uncrewed Systems). Questo evento annuale della NATO, focalizzato sui sistemi senza equipaggio, vede la Marina britannica in prima linea nell’implementazione di tecnologie all’avanguardia nel settore della difesa navale [1].

Collaborazione internazionale su vasta scala

L’esercitazione, che si svolge nella città costiera di Troia, riunisce oltre 200 membri del personale britannico, tra cui rappresentanti della Royal Navy, del Ministero della Difesa e partner dell’industria della difesa. La partecipazione di Stati Uniti e altre 25 nazioni, con l’Australia che contribuisce virtualmente, sottolinea l’importanza globale di questo evento. Secondo l’ammiraglio Sir Ben Key, Primo Lord del Mare, “REPMUS rappresenta un’opportunità cruciale per rafforzare la nostra interoperabilità con gli alleati NATO e testare le tecnologie che definiranno il futuro delle operazioni navali” [2].

Tecnologie autonome al centro dell’attenzione

Un’ampia gamma di sistemi senza equipaggio è al centro di questa esercitazione. Tra questi, spicca il Pacific 24, un gommone a scafo rigido (RHIB) autonomo armato, che rappresenta un significativo passo avanti nella robotica navale. Inoltre, vengono testati mini quadricotteri lanciati a mano, imbarcazioni di superficie senza equipaggio e droni di sorveglianza. Il dottor David Goldsmith, esperto di tecnologie navali presso il Royal United Services Institute (RUSI), commenta: “L’integrazione di questi sistemi autonomi potrebbe rivoluzionare le tattiche navali, offrendo maggiore flessibilità e riducendo i rischi per il personale umano” [3].

Il ruolo della XV Patrick Blackett e dei NavyPODS

La nave sperimentale XV Patrick Blackett gioca un ruolo centrale nell’esercitazione, fungendo da piattaforma per l’implementazione di sistemi avanzati. Quest’anno, l’attenzione si concentra su nuovi velivoli senza equipaggio come il Peregrine, droni di sorveglianza come il Puma e l’Ebee Vision, e il battello marittimo a pilotaggio remoto Rotron.

Un’innovazione chiave presentata durante l’esercitazione sono i NavyPODS, container appositamente progettati che fungono da centri di comando modulari e hub di archiviazione. L’Office for Chief Technology Officer (OCTO) della Marina supervisiona l’utilizzo di questi sistemi. Il capitano Sarah West, responsabile dell’innovazione navale presso il Ministero della Difesa britannico, afferma: “I NavyPODS rappresentano un salto quantico nella nostra capacità di dispiegare rapidamente centri di comando avanzati in qualsiasi teatro operativo” [4].

Gestione dati e collaborazione internazionale

Il programma Navy Develop, parte della UK Operations Room, svolge un ruolo chiave nella gestione della condivisione dei dati in tempo reale. Questo aspetto è fondamentale per semplificare il comando, il controllo e l’esecuzione delle missioni tra partner internazionali. Un rapporto della NATO Science and Technology Organization evidenzia l’importanza crescente dell’interoperabilità nei moderni scenari di difesa [5].

Partecipazione dell’industria

Oltre alle forze armate, diverse aziende di difesa e centri di innovazione della NATO stanno utilizzando l’esercitazione come banco di prova per nuovi hardware e software. Questa collaborazione tra settore pubblico e privato è essenziale per accelerare l’innovazione nel campo della difesa navale.

Il professor Peter Roberts, direttore degli studi militari presso il RUSI, conclude: “REPMUS non è solo un’esercitazione, ma un’anteprima del futuro della guerra navale. Le tecnologie testate qui oggi potrebbero definire le strategie marittime dei prossimi decenni” [6].


[1] NATO Maritime Unmanned Systems Initiative, “REPMUS 2024 Overview”, 2024
[2] Royal Navy Press Office, “Statement on REPMUS 2024 Participation”, 2024
[3] Goldsmith, D., “The Future of Naval Autonomy”, RUSI Journal, 2024
[4] UK Ministry of Defence, “NavyPODS: Revolutionizing Naval Command and Control”, 2024
[5] NATO Science and Technology Organization, “Interoperability in Modern Naval Warfare”, 2023
[6] Roberts, P., “The Future of Maritime Warfare”, RUSI Whitehall Papers, 2024

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