La provocazione choc del poliziotto: “Benda più importante della morte di un carabiniere”
“Non servono corone di fiori, caroselli di auto con sirene spiegate, lacrime vere o di coccodrillo.” È quanto afferma Franco Maccari, vice presidente dell’FSP, Federazione sindacale di polizia. Oggi si è bendato anche lui gli occhi, come Finnegan Lee Elder, ma con un fazzoletto macchiato di rosso. Il rosso del sangue di Mario. Il motivo? La questione della benda ormai “ha sorpassato” nel dibattito pubblico quella sulla morte del vicebrigadiere, dimenticando i “16 centimetri di lama di coltello” affondati 11 volte nel corpo del carabiniere inerme.
“Regaliamo tanti “16 cm di lama di coltello” ed auguriamo che qualcuno tolga i 2 sensi usati a sproposito da tanti-troppi:
Pseudo giornalisti che aizzano lettori ed ascoltatori per una innocua benda quando in contemporanea ed in tutta italia, orde di barbari, per lo piu’ stranieri, bendano e fanno a pezzi cittadini solo per arraffare 4 miseri spiccioli.
Pseudo politici e politicanti che usano strumentalmente e vigliaccamente le morti di servitori dello stato scambiati sempre come servi, incapaci di dare strumenti di difesa e riempendosi la bocca solo per comparsate e scatenando battaglie su enormi principi per poi non riuscire a fornire un stracazzo di taser, na’ macchina efficente, una minchia di giubbetto di tutela. Un briciolo di dignita’ e salvaguardia con minime assicurazioni sulla vita e sugli infortuni, spry che non servono ad una beata minchia perche’ a forza di togliere forza sono diventati come spry per le bolle.
Pseudo insegnanti con retaggi post 68ini di scuole che dovrebbero formare l giovani e che invece sanno solo urlare nelle piazze insulti e minacce ai servitori dello stato o trasformarsi in leoni da tastiera per sfogare le proprie frustrazioni e rabbie.
Pseudo amministratori che si preoccupano di erigere cippi ed intitolare strade (che meriterebbero solo di essere stradicati o usati come urinatoi) a delinquentelli e spacciatori per assecondare i “gruppuscoli di urlatori di piazza di turno” o familiari “in ricerca costante di notorieta’
o seggi in parlamento” invece che ascoltare i sentimenti ed i bisogni della stragrande maggioranza di cittadini silenziosi ed operosi! E ricordare con simboli veri ed intitolati a persone che siano stati un esempio per tutti e per le generazioni future.
Pseudo comandi generali o direzioni centrali che mentre stringono mani con i loro massimi rappresentanti raccogliendo la vera passione ed umanita’ degli uomini e donne che si sono loro avvicinati, con la stessa mano vergano comunicati
in cui scaricano subito i propri servitori prima ancora di accertare eventuali e non strumentali responsabilita’, pongono in essere punizioni, provvedimenti disciplinari, trasferimenti. Dimostrandolo solo vigliaccheria e che la loro esistenza e’ solo per difendere se’ stessi e l’onore delle istituzione e non i propri uomini.
Pseudo magistrati che dovrebbero incondizionati ed essere sempre al di sopra di tutto e tutti, salvo dimostrare una sensibilita’ straordinaria, oltre che alle loro stesse promozioni, alle interpretazioni piu’ fantasiose pur di recidere, strozzare, incalzare, sminuire le attivita’ dei servitori dello stato. In un vortice che ormai ha quasi annientato la vera essenza degli uomini e donne delle forze di polizia: la disponibilta’ ed intrapendenza personale.
Ancora vien da dire: meglio girarsi dall’altra parte…… Anche se poi non ci riusciamo! Ma questo perche’ c’e’ un “motore interno”, bello e maledetto, che porta i tanti “mario” a sacrificarsi. Vale ancora la pena??
Onore a Mario! Onore ai tanti Mario.
Onore anche ai 16 cm di lama di coltello ….Per giustizia vera!”