LA DENUNCIA DELLA CARABINIERA: “MOLESTATA DENTRO IL COMANDO”. SOLIDARIETA’ DI POLIZIA E FORESTALE
“Il caso delle molestie nei confronti di un militare carabiniera che faceva parte del gruppo di lavoro ‘criticità ed integrazione del personale femminile’, che ha condotto al rinvio a giudizio di un suo superiore per ingiuria continuata e aggravata, episodio verificatosi nel maggio dello scorso anno presso il comando di Catanzaro, pone, indipendentemente dal merito che la magistratura competente è chiamata ad accertare, il delicato problema della necessità di disporre di meccanismi di garanzia e di tutela all’interno dei corpi di polizia che, in una dimensione civile, trovano collocazione e forme di autonomia”. Lo afferma, in una nota, il segretario generale del Silp-Cgil Daniele Tissone.
“Esprimo solidarietà alla carabiniera – dice Tissone – che si è trovata costretta a denunciare il fatto in Procura. Oggi è quantomai necessario un passo in avanti verso ciò che chiede l’Europa, con la possibilità di associarsi anche per i militari, in controtendenza con quanto avviene nel panorama italiano che ci sta facendo arretrare per la progressiva militarizzazione in atto. Per tali motivi esprimiamo tutta la nostra preoccupazione in un’ottica generale di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori che operano in contesti nei quali le forme di sindacalizzazione piena non sono ad oggi ammesse”.
“L’assurda vicenda che ha avuto, suo malgrado, come protagonista una collega dell’Arma dei carabinieri di Catanzaro, ci lascia sgomenti ed esterrefatti. Le esprimiamo tutta la nostra solidarietà. Brutte storie come questa, che non emergono spesso negli ambienti militari per la mancanza di una reale democrazia interna e per l’assenza dei sindacati, devono far riflettere chi vuole togliere diritti civili agli operatori della sicurezza, in primis agli appartenenti al Corpo forestale. Alla collega dei carabinieri va tutta la nostra vicinanza anche perché, dopo aver subito le molestie, è stata costretta dopo la denuncia a continuare a lavorare col suo ‘superiore’. Semplicemente scandaloso”.
E’ questo il commento di Marco Moroni, Danilo Scipio, Francesca Fabrizi e Maurizio Cattoi, rispettivamente segretari dei sindacati del Corpo forestale dello Stato Sapaf, Ugl-Cfs, Cgil-Cfs e Dirfor, nell’apprendere la notizia relativa al 22 maggio 2015 e rilanciata nelle settimane scorse dal sito Tiscali.it
“Ad aggravare la situazione – proseguono i sindacalisti – il fatto che le molestie siano avvenute durante una riunione dell’organo di rappresentanza dei carabinieri, il Cobar, all’interno quindi degli uffici dell’Arma di Catanzaro. Una vicenda che, da quel che abbiamo appreso, è stata trattata con superficialità dai colleghi e dal comandante. Sappiamo che c’è stato un rinvio a giudizio e ci auguriamo che i giudici che si occuperanno della questione nei prossimi giorni riescano a far emergere tutti i risvolti di questo atto vile e umiliante, da condannare senza alcuna giustificazione. Spiace dirlo e ribadirlo – concludono Moroni, Scipio, Fabrizi e Cattoi -, ma tale circostanza fa emergere ancora di più le diversità tra gli ambienti militari e quelli civili delle forze dell’ordine, ponendo l’accento sulla condizione femminile nelle forze armate dove spesso, tra silenzi, omertà e complicità, la donna in divisa viene posta in uno stato di inferiorità”.